Una misura “sproporzionata” che rischia di danneggiare un settore che porta all’Europa all’incirca 1,4 miliardi di euro ogni anno. Così la Commissione Ue commenta la decisione della Russia di vietare le importazioni di carne suina da tutti i Paesi dell’Unione. Il bando riguardava inizialmente soltanto la carne di maiale e i salumi provenienti dalla Lituania dopo che nel Paese era stato individuato un focolaio di peste suina africana, ma in seguito Mosca ha preferito di estendere il provvedimento all’intera Ue.
La decisione tocca non poco i Paesi del vecchio continente per cui la Russia da sola rappresenta la destinazione di un quarto di tutte le esportazioni di carne suina: si parla di circa 700 mila tonnellate di carne ogni anno. Tra i grandi esportatori Paesi Bassi, Germania, Danimarca ma anche altri Stati limitrofi.
“Mi dispiace molto che i nostri partner russi stiano effettivamente bandendo le esportazioni anche da Stati membri dell’Ue che chiaramente non sono stati toccati dall’incidente”, commenta il Commissario alla salute, Tonio Borg, annunciando l’intenzione di “incontrare le autorità russe il prima possibile per concordare una soluzione ragionevole per risolvere il problema”.
L’Ue ritiene di avere già fornito sufficienti rassicurazioni in merito. Dal 28 gennaio un team di esperti veterinari è al lavoro per assistere e consigliare le autorità lituane. Alla squadra si sono uniti anche specialisti russi e bielorussi e da membri dell’Organizzazione per la salute animale. Dalle prime indagini sembra che il virus riscontrato in Lituania sia originario da Paesi extra Ue dove la malattia non è stata contenuta. Al contempo la Commissione è in contatto costante anche con le autorità russe e ha proposto di escludere temporaneamente la zona infetta dalla certificazione delle esportazioni di suini vivi e carne di maiale verso la Russia. Ma per il momento la Russia non è pronta ad accettare. Anche ieri le autorità russe hanno ricevuto dall’Ue rassicurazioni sull’effettività delle misure messe in campo e prove che indicano che la diffusione della malattia è circoscritta alla zona meridionale della Lituania.
“Voglio sottolineare che le misure prese dall’Ue corrispondono a standard internazionali” ribadisce Borg: “Chiedo alle autorità russe di prendere in considerazioe tutte le prove presentate, inclusi i risultati dell’ispezione sul posto”. Ancora oggi, conclude il Commissario “presenterò di nuovo la nostra proposta sulla regionalizzazione”.