L’accordo raggiunto dopo intense trattative tra l’esecutivo di Bruxelles e il governo di Valletta
Non basteranno i 650mila euro, ma si pensa di alzare il tetto di richieste dall’attuale 1800
Alla fine Malta ha ceduto alle pressioni europee e ha fatto dietrofront sulla vendita dei passaporti del Paese. Come richiesto dal Parlamento di Strasburgo il Governo di Valletta ha introdotto la clausola, prima assente nel provvedimento, che stabilisce che per ottenere la cittadinanza dell’isola mediterranea, e di conseguenza quella comunitaria, non basterà semplicemente pagare 650mila euro, ma si dovrà anche prendere la residenza del Paese. “Nessun certificato di naturalizzazione – spiega un comunicato congiunto di Commissione e autorità maltesi – verrà rilasciato senza la prova che il richiedente risieda a Malta da un periodo di tempo di almeno 12 mesi”.
Il governo ha anche “informato” i servizi della Commissione della sua intenzione di “valutare un possibile aumento del tetto dei candidati principali”. Al momento il capping è fissato a 1800 nuovi potenziali cittadini, a cui si potranno aggiungere però anche coniugi e figli, che pagheranno a loro volta una tassa di 50mila e 25mila euro rispettivamente. La commissaria alla Giustizia, Viviane Reding, con un Tweet si è detta “felice che grazie al supporto del Parlamento europeo e alla costruttiva cooperazione del governo maltese si sia riuscita a trovare una soluzione alla questione della cittadinanza”.
A. B.
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