Intanto si è aperta la sessione straordinaria dei lavori parlamentari, cruciale per cercare di mitigare la tensione politica nel Paese. All’ordine del giorno ci dovrebbe essere un’azione normativa che cancelli le leggi di sicurezza tese a comprimere il diritto di pubblica manifestazione. Nelle strade regna per ora la pace in attesa degli esiti dei tentativi di mediazione.
L’Unione europea apprezza il tentativo in corso per normalizzare la situazione e già questa sera anche l’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Catherine Ashton (che inizialmente doveva partire giovedì), sarà di nuovo a Kiev per “rafforzare l’appoggio per un dialogo politico” che risolva la crisi del Paese. Lo ha detto la portavoce della Commissione Pia Ahrenkilde Hansen, ricordando che le istituzioni Ue, con la telefonata della scorsa settimana del Presidente Barroso a Yanukovic, ma anche con il commissario Fule ancora a Kiev e con la stessa Ashton, hanno insistito “a più riprese per l’apertura di un dialogo che coinvolga le autorità al potere, l’opposizione, la società civile e tutte le opinioni rappresentate nelle manifestazioni”. L’auspicio è che oggi stesso “siano adottate misure che raffreddino le tensioni in Ucraina”, magari anche con “una legge di amnistia”.