Un gruppo di esperti valuterà le conseguenze economiche del patto per la Russia
Putin: “Temevamo si volesse tirare fuori l’Ucraina dalla comunità ex sovietica”
Barroso: “Discussione franca, le nostre relazioni sono troppo importanti”
Com’era naturale il tema centrale del summit tra Unione europea e Russia è stato l’Ucraina. Non solo per la difficile situazione politica che sta vivendo il Paese, ma soprattutto perché Bruxelles ha cercato in ogni modo di convincere Mosca a smettere di porre ostacoli sulla strada dell’accordo di libero scambio tra l’Europa e Kiev. “Abbiamo apertamente affrontato sia gli argomenti su cui siamo d’accordo sia le nostre divergenze”, in una discussione “franca e di ampia portata” ha dichiarato il Presidente del Consiglio europeo Herman van Rompuy al termine dell’incontro. Una discussione schietta perché, ha spiegato José Manuel Barroso citando Dostoyevski: “Molta infelicità è venuta nel mondo a causa di smarrimenti e cose taciute”. Per il Presidente dell’esecutivo di Bruxelles le relazioni tra Russia e Ue “sono troppo importanti per non affrontare le nostre divergenze”
E quali siano le divergenze per il presidente russo, Vladimir Putin, è presto detto, e con molta franchezza: “Le nostre divergenze sono legate a quali conseguenze avrà l’accordo sull’economia russa” perché “abbiamo avuto l’impressione che si volesse tirare fuori l’Ucraina dalla comunità ex sovietica”. Inoltre i russi sono preoccupati che le merci europee che arriverebbero in Russia potrebbero essere “qualificate come prodotti ucraini”, una “maniera per entrare di nascosto nel nostro mercato”.
“La partnership non è contro qualcuno, ma a favore di qualcosa” ha affermato Barroso, e per dimostrarlo l’Ue è disposta a dare alla Russia tutti i chiarimenti necessari. “Abbiamo entrambi concordato di continuare le consultazioni bilaterali a livello di esperti sull’accordo di partenariato orientale e le conseguenze economiche su entrambi i lati”, russo e europeo, ha spiegato Van Rompuy. Bruxelles si è dichiarata insomma disposta a coinvolgere la Russia in queste discussioni con Kiev con la speranza che Mosca faccia cadere il veto (accompagnato dall’investimento di 15 miliardi di dollari in titoli di Stato del Paese e uno sconto consistente sulle forniture di gas russo) che aveva spinto il presidente ucraino Viktor Yanukovich a sospendere le trattative sull’accordo di libero scambio con l’Ue, gettando benzina sul fuoco delle proteste in piazza dell’opposizione.
Ma Mosca si troverà ad affrontare una situazione differente a Kiev, con il governo dimissionario e lo spettro di nuove elezioni. “Se l’opposizione salirà democraticamente al potere non cambieremo i nostri accordi col Paese” ha dichiarato Putin che si è detto pronto a “parlare a tutte le forze politiche” visto che in passato “abbiamo avuto relazione molto positive quando al governo c’era Timoshenko”. Però, ha specificato: “È importante che l’economia possa funzionare” e che il governo “faccia cambiamenti strutturali dell’economia” in modo tale che Mosca possa essere sicura che “i nostri crediti vengano rimborsati” perché “il nostro supporto è più grande di quello fornito da tutte le altre istituzioni finanziarie”. In questo modo Putin ha voluto sottolineare che comunque detiene ancora una grande potere sulle scelte del governo, di qualunque colore esso sia. L’opposizione è avvertita.
Alfonso Bianchi
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