Il Commissario all’allargamento, appena tornato dal viaggio per incontrare il Presidente Yanukovich e l’opposizione, sta ripartendo per il Paese. Domani il tema sarà centrale anche nel summit Ue-Russia
Appena il tempo di tornare e già il Commissario europeo per l’allargamento, Stefan Fule si sta imbarcando per un nuovo volo verso Kiev. Con l’Ucraina sull’orlo della guerra civile, l’Unione europea non si arrende e continua a lavorare perché si arrivi a una “soluzione politica” alla crisi che ha fatto precipitare il Paese nel caos. Fule è già stato venerdì e sabato nella capitale ucraina e gli ultimi giorni della prossima settimana sarà a Kiev per “facilitare il dialogo”, anche il rappresentante della politica estera europea, Catherine Ashton. Ma in questa fase caldissima l’Ue non ha voluto lasciare “solo” il Paese nemmeno per questi pochi giorni così già questa sera il responsabile dell’Allargamento atterrerà nuovamente a Kiev.
La tensione nel Paese è sempre più alta dopo che i manifestanti hanno respinto l’apertura di Yanukovich, che aveva offerto ai leader dell’opposizione di prendere i posti di premier e vicepremier. Solo “un’offerta avvelenata per dividerci” hanno dichiarato i leader della protesta che continuano a chiedere elezioni anticipate. Non solo a Kiev ma anche in altre città del Paese, i manifestanti stanno occupando palazzi e uffici governativi, gli scontri con la polizia non si placano e il responsabile della giustizia, dopo l’occupazione dello stesso Ministero, ha minacciato di richiedere lo stato d’emergenza e quindi l’interruzione dei negoziati con l’opposizione. Yanukovich si è infatti detto pronto ad una serie di concessioni, tra cui la revisione della costituzione.
Occorre “porre fine al ciclo di violenza, combattere contro l’impunità dei colpevoli di violazioni dei diritti umani e continuare un dialogo inclusivo per trovare una via d’uscita dalla crisi che rischia di stabilizzare ulteriormente il Paese” ha commentato Fule dopo la visita dei giorni scorsi. Secondo il Commissario due sono i passi da compiere in questo momento: per prima cosa si deve “restaurare la fiducia delle persone stoppando la spirale di violenza e intimidazioni” e in seguito “condurre un processo politico inclusivo”. Un processo in cui, come dimostra anche il nuovo viaggio programmato da Fule, l’Ue vuole fare la sua parte.
Con ogni probabilità intanto domani il tema Ucraina sarà centrale anche nel corso del vertice Ue-Russia che si apre domani a Bruxelles. L’incontro, che dovrebbe ridisegnare l’alleanza strategica tra i due partner, rischia di essere in gran parte dedicato alla crisi politica di Kiev, visto il peso che le pressioni russe contro la firma dell’accordo di associazione con l’Ue hanno avuto nell’inizio delle tensioni.
Letizia Pascale