Pubblicate le linee guida della Escmid. Questo genere di infezioni sono una delle principali cause di malattia e mortalità intraospedaliera del mondo
La European Society of Clinical Microbiology and Infectious Diseases – Escmid, massima autorità nel campo della biologia clinica e delle malattie infettive d’Europa, con sede in Svizzera, ha redatto le nuove linee guida per la prevenzione delle infezioni causate da batteri gram-negativi multi-antibiotico resistenti (Mdr) contratte dai pazienti degli ospedali, o comunque associate alle pratiche assistenziali.
Questo genere di infezioni, che subentrano al motivo primario per cui il paziente è stato ricoverato, sono una delle principali cause di malattia e mortalità intraospedaliera del mondo. Con le nuove linee guida europee, che rappresentano un valido strumento per medici, infermieri e addetti ai lavori, l’Ecmid vuole dare il suo contributo alla riduzione di questo genere di problematiche, che colpiscono numerose strutture del nostro continente.
I grossi ospedali, nonostante le obbligatorie misure di prevenzione igienico-sanitarie, a volte divengono “culle” di alcuni tipi di batteri assai resistenti, che facilmente infettano i pazienti ricoverati o in cura nei loro locali. Le linee guida dell’Ecmid, se seguite alla lettera, dovrebbero evitare proprio questa eventualità.
La stesura della ricerca è stata diretta dal Professor Roger Finch, Direttore della Scuola di Scienze Mediche Molecolari all’Università di Nottingham. Oltre a numerosi esperti provenienti da tutta Europa, hanno collaborato al progetto società epidemiologiche provenienti da Brasile, Colombia e India, paesi duramente colpiti da questo problema. Per l’Italia hanno partecipato fra gli altri, il professor Mario Venditti e il dottor Marco Falcone del Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive della Facoltà di Farmacia e Medicina dell’Università la Sapienza di Roma.
“La Medicina Moderna ha fatto enormi progressi in vari campi – ci ha spiegato il Preside della Facoltà, professor Eugenio Gaudio – per esempio nella cura dei tumori e delle neoplasie ematologiche, o nel trattamento chirurgico di patologie gravissime, un tempo rapidamente mortali: pensiamo ad esempio alla medicina dei trapianti o al trattamento di politrauma, neuro-trauma o dissecazione aortica, ma il prezzo che oggi dobbiamo pagare è l’espansione di una popolazione di malati immunodepressi, che è più esposta alle infezioni rispetto al passato. Si tratta, in pratica – ha proseguito il professor Gaudio – di un opportunismo microbico, in cui germi sono spesso commensali della cute del pazienti o si ritrovano sulle superfici dell’ambiente ospedaliero, poi penetrano le difese indebolite dell’organismo, causando infezioni spesso molto gravi. Il conseguente uso, e talvolta l’abuso di antibiotici ha comportato l’emergenza e la diffusione di germi antibiotico-resistenti. Il fenomeno si è spinto talmente avanti che oggi gli ospedali italiani ed europei sono popolati da molti pazienti portatori o infetti con germi ormai resistenti a tutti gli antibiotici”.
Le linee-guida redatte dalla European Society of Clinical Microbiology and Infectious Diseases sono state prodotte dopo un’accurata revisione sistematica di tutti gli studi pubblicati in Europa sulla prevenzione e sugli interventi di controllo utili ai fini della riduzione della trasmissione delle infezioni da bacilli gram-negativi. Le raccomandazioni sono state stratificate per tipo di intervento e per tipo di specie batterica multi-resistente coinvolta e sono presentate nella forma di Basic Practice (Pratiche di Base), raccomandate per tutte le strutture ospedaliere e Additional Special Approaches (Interventi Speciali Aggiuntivi), utili nel caso in cui, nonostante la messa in atto di tutte le pratiche di base, vi sia ancora evidenza clinica, epidemiologica o molecolare di trasmissione dell’infezione. Le raccomandazioni prodotte vanno dalle più semplici, come l’importanza di lavarsi le mani dopo ogni intervento medico o infermieristico, alle più complesse come la necessità di tenere in completo isolamento determinati tipi di pazienti affetti da patologie infettive gravi o di identificare alcuni generi di malati con un codice riferito alla patologia che essi presentano. Altre attività di prevenzione necessarie secondo l’Escm sono la completa disinfezione e pulizia di alcuni locali e macchinari adibiti a terapie particolari, continue analisi e attività di monitoraggio di alcuni tipi di pazienti, l’utilizzo una volta per singolo malato di determinate strumentazioni cliniche.
Il documento che espone tutti questi protocolli medici, consultabile sul sito dell’Escm, può essere considerato un punto di riferimento per tutte le strutture ospedaliere che presentano malati gravi con infezione da batteri multi-resistenti, un problema che oggi ha assunto dimensioni preoccupanti e che si associa a un’elevata mortalità. Infatti esistono pochissime opzioni antibiotiche per questi batteri, e in alcuni casi vengono isolati batteri pan-resistenti (resistenti a tutto – gr.) per i quali oggi non esistono molecole efficaci.
“L’attenzione e la ricerca in questo campo – ha concluso il professor Gaudio – deve essere ulteriormente rafforzata per evitare che le infezioni gravi da bacilli gram-negativi Mdr vanifichino molti dei risultati ottenuti dalle moderne terapie di cui disponiamo. Dal momento che l’industria farmaceutica non è al momento in grado di fornire nuovi antibiotici efficaci per questo tipo di germi, lo sforzo della ricerca deve essere rivolto allo studio di misure in grado di contenere la diffusione di essi negli ospedali. Di qui l’estrema importanza della pubblicazione di queste linee guida a livello Europeo”.
Laura Gobbo
Per saperne di più:
Visita il sito di Escmid e leggi le linee guida