Il ministro delle Finanze spagnolo (anche se lui si definisce “ministro dell’Economia di Mariano Rajoy”), Luis de Guindos, vorrebbe succedere a Jeroen Dijsselbloem una volta che l’olandese avrà terminato il proprio mandato di presidente dell’Eurogruppo. Dijsselbloem resterà in carica fino all’estate del 2015, e allora si dovrà procedere alla nomina di un suo successore. De Guindos sta traghettando la Spagna fuori dai problemi che attanagliano il sistema bancario, e questo gli darebbe prestigio e credibilità. Domattina incontrerà il direttore del Fmi, Cristine Lagarde, e il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, il cui nome era circolato con una certa insistenza in prossimità della fine del mandato di Jean Claude Juncker. Poi venne individuato Dijsselbloem, un nome che mise d’accordo i paesi della sponda sud – critici nei confronti della politica di rigore imposta da Berlino – e quelli del nord – che vedevano in Dijsselbloem un nome buono da spendere perché viene da un paese “sano”. Allora però la Spagna fu l’unico paese dell’Eurozona a votare contro la nomina di Dijsselbloem alla presidenza dell’Eurogruppo.
Nella riunione dell’Eurogruppo che non ha prodotto decisioni, l’unico evento di rilievo è dunque la candidatura di de Guindos alla guida dei paesi del club dell’Euro. Lui ufficialmente non l’ha detto, ma al Justus Lipsius la voce ha preso corpo. E non sono passate inosservato le parole di Dijsselbloem al termine dei lavori. “Conosco il mio lavoro. Non è un lavoro permanente”, le parole dell’attuale presidente dell’Eurogruppo. “Sono in carica fino all’estate 2015, e se non dovesse essere così vorrei essere il primo a saperlo”.
AGGIORNAMENTO
Il Partito popolare europeo oggi 28 gennaio ha nominato de Guindos co-presidente del gruppo dei ministri del gruppo Ecofin del Ppe, insieme allo svedese Anders Borg. Un passo alla volta.