La nostrana (ma con sede a San Francisco) Mind the Bridge è stata scelta dall’esecutivo Ue per guidare il progetto che aiuterà le start up del vecchio continente a competere a livello globale
Da piccole start up del vecchio continente a grandi imprese capaci di concorrere su scala globale. Un salto difficile, per molti spesso impossibile, a cui però l’Europa non può rinunciare. Per questo la Commissione ha deciso di tentare di importare il modello che fa la fortuna della Silicon Valley americana, associando dirigenti di imprese tecnologiche, grandi gruppi mondiale, università e istituzioni a realtà giovani ma ricche di idee e di potenziale di innovazione.
A presentare le idee per andare in questa direzione è stato il Commissario per l’Agenda Digitale, Neelie Kroes, parlando al Forum di Davos, in Svizzera. Per aiutare le imprese giovani a superare i limiti nazionali e ad acquistare dimensione mondiale è stato lanciato il partenariato Startup Europe. A guidarlo, insieme alla fondazione britannica per l’innovazione, Nesta, sarà l’associazione senza scopo di lucro, Mind the Bridge, con base a San Francisco ma fondata nel 2007 dall’italiano, Marco Marinucci (oggi affiancato dal direttore, sempre italiano, presidente Alberto Onetti) per aiutare inizialmente le start up del nostro Paese a creare contatti con la Silicon Valley. Un lavoro che ora l’associazione dovrà fare per tutta l’Europa.
La Commissione europea ha poi immaginato un Forum digitale europeo per dare voce in capitolo agli imprenditori nel dibattito politico. Il forum mira a diventare la prima rete strategica europea per gli imprenditori del settore digitale. Ogni anno elaborerà anche un indice dell’economia digitale europea così da capire in che misura il vecchio continente è aperto alle idee necessarie per riuscire nell’era digitale.
Dei progetti fanno parte nomi illustri: a fianco di Mind the Bridge e Nesta, anche le compagnie di telecomunicazioni Telefonica e Orange, la Banca europea per gli investimenti, l’Università di Cambridge, la IE Business School di Madrid, l’Università Humboldt e il think tank Lisbon Council.
“L’Europa ha bisogno di giovani imprenditori di successo e di società digitali mondiali per ritornare ad essere una fonte di crescita nel mondo” ha spiegato la commissaria Kroes. “I politici – ha aggiunto – non creano lavoro ma gli imprenditori sì”.
L. P.