In vista delle elezioni europee il segretario della Lega, dati alla mano, è ottimista, e la sua campagna sarà tutta sull’uscita dall’euro
E’ ottimista Matteo Salvini circa le prossime elezioni europee. “C’è un riflusso, c’è un movimento che sento… l’Europa è un nostro tema e sento che c’è, per noi, un’inversione di tendenza”. E porta con se anche un’indagine di Swg.
Il segretario della Lega Nord è deputato europeo, e nel ristorante del Parlamento europeo di Bruxelles invita un pugno di giornalisti italiani (chissà perché noi e non altri?) per aprire la sua campagna elettorale europea, ma non solo. “Ci sarà un election day – spiega -. Al Nord i due terzi dei sindaci saranno rinnovati, e l’Europa è un tema che coinvolge i cittadini, dunque credo che a questo giro ci sarà un’affluenza alta”. A livello territoriale la Lega spera “almeno di confermare i circa 200 sindaci uscenti, e prenderne magari qualcuno in più”, dice il segretario.
A livello europeo, perché Salvini, primo tra i leader di partito italiani, va detto, incontra i giornalisti per parlare di elezioni europee, il Carroccio si è alleato con Marine Le Pen, “ma con lei condividiamo solo i temi europei, poi a casa ognuno sviluppa le sue politiche”. Quindi se lei è centralista e statalista questo è un tema che non riguarda la Lega, con la quale invece condivide “che l’istituzione legittima che rappresenta i cittadini è il Parlamento europeo, e non la Commissione, che è invece illegittima e per la quale, a differenza di altri partiti, non presenteremo un candidato presidente”.
In Italia la campagna inizierà l’otto febbraio, è tutto programmato in un foglio A4 scritto a penna e pieno di correzioni che il segretario tiene in tasca, perché lo si è deciso solo poche ore fa. “E’ il ‘No euro tour’ – spiega – che partirà da Milano e toccherà tante città, come Torino, Genova, Bologna, Firenze, forse anche Roma”. In questo giro ci saranno momenti comuni con Marine Le Pen, “in Italia e in Francia”, e con gli altri alleati europei olandesi, austriaci, finlandesi, tutti accomunati da un’idea: lasciare la moneta unica. “Perché su questo punto – dice Salvini – né Grillo né Berlusconi si spingeranno fino in fondo. Ci siamo solo noi”.
La questione avrà anche un piano teorico serio, “l’otto febbraio presenteremo un instant book del professor Claudio Borghi, che spiega la situazione e anche come si può uscire dall’euro”. Le strade “sono tre”, dice Salvini, ma per ora se le tiene segrete. Certo, gli piacerebbe andare avanti in questa battaglia per il ‘no euro’, e dice: “Vorrei anche incontrare il professor Guarino, e pure qualche premio Nobel che si è espresso contro l’euro”.
Anche il leader della sinistra greca Alexis Tsipras che esprime moti dubbi sulla moneta unica secondo Salvini “è interessante sotto molti aspetti, ma non è possibile una mediazione sull’uscita dall’euro: o muori dentro o provi a salvarti fuori”.
Lor