Colonna sonora – Sven Väth feat. Miss Kittin – Je T’aime… Moi Non Plus
Il principe azzurro arriva su un cavallo bianco, il Presidente della Repubblica (francese) in motorino.
Ci sarebbero altre cose molto più importanti di cui parlare, che ci riguardano più da vicino, basta dare un’occhiata al giornale per sentirsi male e chiedersi se non sia il caso di emigrare una volta per tutte, salvo poi ricordarsi di averlo già fatto 4 anni fa e non avere rimpianti, almeno quando scrivo in pubblico, che poi la mia fidanzata si deve sorbire la saudade su quant’è bella Roma, sulla Pontina in motorino per andare al mare, sulle pomiciate al Gianicolo (facevo il voyeur), sui supplì e i filetti di baccalà, ma ecco che già siamo andati fuori tema, da cui il nome della rubrica, quindi tutto regolare.
Per esempio in Italia oltre alla crisi economica, la disoccupazione, la fuga dei giovani e le catastrofi naturali, c’è toccata pure la Lega. Dicono di non essere un partito razzista e che il termine “negritudine” riferito al ministero della Kyenge, fosse in realtà un richiamo al movimento letterario del 900 nato nelle colonie francofone africane. Con la stessa logica vorrei dire a questa gente che credo siano un partito di “merda”, ispirandomi alla celebre opera del 1961 dell’artista Piero Manzoni.
Nel frattempo protestano contro il cosiddetto decreto svuotacarceri, ma se hanno questo desiderio di tenerle piene, perché non ci entrano loro?
Proteste anche all’interno del PD per dissuadere Renzi dall’incontro con Berlusconi, perché è un evasore. Ho sempre pensato che questo partito non avesse immaginazione ma mi devo ricredere: a chi verrebbe in mente di definirlo “un evasore”? C’erano già state polemiche quando Renzi andò ad Arcore per un incontro privato con Silvio, ma era il 2010, PD e PDL non erano ancora alleati.
E’ meglio parlare di cose leggere, tipo il gossip.
Ho avuto la fortuna di assistere alla conferenza stampa di Hollande martedì scorso, nella “sala delle feste” dell’Eliseo dove, con mio grande stupore, non c’era neanche un palo da lap-dance. La stampa internazionale ha dovuto ascoltare in silenzio più di un’ora di sciorinate sui traguardi raggiunti dal governo e i propositi per il futuro prima di capire che il Presidente non aveva alcuna intenzione di rispondere alle domande piccanti sulla sua vita privata. Non so se in TV si è sentito il brusio di delusione delle centinaia di giornalisti presenti, come i bambini quando gli si dice di andare a letto.
La vita privata deve restare tale, siamo d’accordo, ma quando sei un personaggio pubblico è ovvio che le due sfere finiscano per confondersi.
Hollande ha assicurato che non c’è mai stato un problema di sicurezza durante i suoi incontri segreti: indossava sempre il casco prima e il preservativo poi. Ma non capisco perché ci andava in motorino, visto che le auto blu sono state inventate proprio per andare agli incontri importanti, tipo con i capi di Stato o i trans brasiliani.
Un politico va giudicato dal lavoro che fa per il proprio paese, il suo errore semmai è stato quello di non aver chiarito subito la situazione. O di non aver detto che Julie era la nipote di Mandela. O di non averle dato qualche incarico pubblico.
Le notizie importanti sono altre, c’è un paese che stenta ad andare avanti, un governo di centrodestrasinistra che continua a parlare di riforme senza realizzarne neanche una, un’economia stagnante, un livello di disoccupazione record, un Valerio Scanu abbandonato dalla casa discografica, una popolazione esasperata che non sa più a chi rivolgersi e che si sente tutelata solo dal Gabibbo e le trasmissioni lunedì scorso non parlavano d’altro che del caso Hollande.
Dove non c’è neanche una minorenne, né uniformi da infermiera o poliziotta sexy.
Pensiamo alle cose serie, è vergognoso che l’attenzione dei media sia focalizzata sulle scappatelle di Monsieur le President, scrisse colui che ha appena parlato dello stesso argomento.
Anche perché c’è Obama che ha cornificato Michelle ben due volte.
L’ultima riga vorrei dedicarla all’estremo saluto per Ariel Sharon, politico controverso che dopo aver commesso qualche errore, verso la fine aveva cominciato a comportarsi bene. Mi riferisco agli ultimi 8 anni.
Buon uichènd a chi pensa che al peggio non c’è mai fine ma aspetta l’inizio del meglio.
Francesco Cardarelli