Per l’esecutivo, la minaccia è “grave e crescente”. Individuati dieci campi in cui agire in modo più incisivo. Malmstrom: “Dotarsi di misure preventive forti”
Gruppi organizzati, individui isolati reclutati attraverso propaganda online, cittadini europei addestrati all’estero a combattere in zone di conflitto. Di fronte al terrorismo e all’estremismo violento “nessun Paese è al riparo” eppure le azioni per combattere questa “grave, crescente minacci all’interno dell’Unione europea” sono ancora troppo scarse. In particolare la Commissione europea ha individuato dieci settori in cui gli Stati membri e la stessa Ue, dovrebbero agire in modo più incisivo.
Le dieci raccomandazioni contenute nella comunicazione dell’esecutivo Ue sono il risultato di due anni di lavoro svolto all’interno della rete per la sensibilizzazione in materia di radicalizzazione, che la Commissione ha fondato nel 2011 e che raggruppa 700 esperti e operatori di prima linea provenienti da tutte le regioni d’Europa.
Tra le misure proposte quella di creare, l’anno prossimo, una piattaforma europea della conoscenza per la raccolta e la diffusione delle migliori pratiche nonché per l’elaborazione dell’agenda di ricerca. Lo strumento vuole alimentare la riflessione dei responsabili politici sul tema e coordinare le iniziative di prevenzione sia all’interno che all’esterno dell’Unione. Per questa ed altre attività di prevenzione la Commissione è pronta ad assegnare fino a 20 milioni di Euro per il periodo 2014-2017.
Tre le misure proposte compaiono poi attività di formazione per gli operatori in prima linea, e un sostegno finanziario ai progetti che si avvalgono dei moderni strumenti di comunicazione e dei media sociali finalizzati alla lotta contro la propaganda terroristica. Gli Stati membri sono anche invitati a istituire programmi volti a facilitare ai membri dei gruppi estremisti l’abbandono della violenza e dell’ideologia.
“Nessun Paese è al riparo dalla piaga dell’estremismo violento. Ma troppo pochi sono ancora gli Stati membri che affrontano fattivamente questa minaccia emergente” spiega la Commissaria europea per gli Affari interni, Cecilia Malmstrom. È necessario invece “dotarci di misure preventive forti per contrastare l’estremismo in tutte le sue forme. Il nostro obiettivo consiste nel sostenere gli sforzi degli Stati membri volti a contrastare la radicalizzazione e la violenza degli estremisti e nel fornire un insieme di strumenti per l’azione preventiva in Europa”, conclude.