Sto pensando da giorni alla questione di François Hollande e dei suoi amori. Non dovrebbe essere un tema di riflessione, è la prima cosa che mi dico, quando penso ad un presidente della Repubblica. Invece quel piccolo signore che svicola in motorino per le vie di Parigi per andare a trovare l’amante è diventato un must, non solo per me, ma per tutta la stampa e buona parte della politica europea. E già questo vuol dire che nelle azioni di Hollande c’è qualcosa che non va.
Non è che siamo tutti dei pettegoli o dei pruriginosi. Certo, in molti si domanderanno come mai un uomo senza alcun fascino fisico riesca a rimorchiare una bella ragazza di quasi 20 anni più giovane. Non è però il primo caso direi, soprattutto se lui è potente, ricco, o molto brillante intellettualmente.
Il fatto che vada in motorino è un problema? Questo si, è il presidente della Repubblica, la massima autorità della seconda economia dell’euro, il suo stato di salute riguarda anche me, e non solo i francesi. E i motociclisti morti a Parigi ogni anno sono una quindicina. Non è molto responsabile.
Che se ne giri senza scorta è un’altra questione di rilievo. Visto che, guardando la tv francese, da mesi si scherzava apertamente su questa relazione clandestina, se il presidente Hollande fosse stato un bersaglio di un qualche interesse per un gruppo terrorista sarebbe stato molto facile colpirlo. Ma non è di interesse, evidentemente.
C’è poi la questione, classica, che se un politico tradisce la partner allora è anche pronto a tradire il suo paese. Ora, magari non è assiomatico, ma se uno non riesce a gestire le sue pulsioni amoroso/sessuali mentre si è votato ad un incarico pubblico di un certo impegno e responsabilità, magari non è perfettamente lucido neanche mentre negozia negli interessi del suo Paese o disegna una strategia politica.
Lui, Hollande, ieri ha fatto una nuova figura modesta rifiutandosi di rispondere ad una domanda, direi molto istituzionale, su chi sia la Premiere dame di Francia. Visto che la signora in questione ha un segretariato e altri servizi pagati dai cittadini è giusto e trasparente che i cittadini sappiano. Non è possibile qui invocare “la vita privata”, come ha fatto Hollande. Quando si fa quel mestiere, che di certo non è un’attività indicata da un medico o una condanna penale, la quota di vita privata si restringe, non c’è niente da fare. E non si può invocare la privacy come potrebbe fare un qualunque funzionario di un’azienda privata alsaziana.
Insomma, Hollande, che trovo un tipo anche simpatico e intelligente, ha dato in questa storia una ennesima prova che una sfortunatissima serie di eventi lo colpisce da quando è entrato all’Eliseo. Forseèè imprudente? Forse non era esattamente quello a cui la sorte lo voleva chiamare?