Vladimir Chizhov incalzato da Rosa Balfour non ha problemi a spiegare i passi fatti per evitare le firma dell’accordo commerciale con l’Ue
La Russia ha “solo tentato di dare un quadro chiaro” all’Ucraina, quando Kiev doveva scegliere se firmare l’accordo commerciale con l’Ue o piuttosto scegliere se stare nell’Unione doganale proposta da Mosca ad alcuni paesi vicini. E’ calmo e deciso, forse neanche troppo velatamente minaccioso Vladimir Chizhov, l’ambasciatore russo presso l’Unione europea quando parla della recente vicenda che ha agitato la diplomazia europea.
Lo ha fatto in un dialogo con Rosa Balfour, capo del programma di studi sulla Politica estera dell’Ue all’European Policy Centre e nostra commentatrice, davanti a oltre 200 persone, qui a Bruxelles. Sotto la pressione delle domande Chizhov con un sorriso gelido ha spiegato che all’Ucraina, che alla fine ha deciso di voltare le spalle all’Ue, “abbiamo solo tentato di dare un quadro chiaro di quel che sarebbe accaduto”. Ad esempio, ha detto, “gli abbiamo ricordato che le automobili che producono sono fatte secondo gli standard di sicurezza condivisi con la Russia, e che avrebbero dovuto cambiare questi standard per vendere in Unione europea, e questo gli avrebbe creato dei problemi”. Insomma, “gli abbiamo spiegato che ora è il momento di riflettere sul futuro, tanto più che gran parte delle persone che manifestavano neanche sapevano il contenuto degli accordi con Bruxelles, credevano di poter circolare liberamente nell’Ue dal giorno dopo la firma, ad esempio”.
Ora Mosca offre un accordo “indiretto”. Spiega Chizhov: “Si potranno stabilire accordi diretti tra la nostra Unione doganale e l’Unione europea. Ma certo non si potrà essere membri di tutti e due gli accordi, sarebbe inconcepibile”.
Dopo Balfour le domande sono passate al pubblico, e molte era concentrate su specifiche questioni economiche bilaterali. Chizhov, aprendo il colloquio, aveva infatti elencato quanto forti siano i legami tra Mosca e l’Ue: “Il 44% del gas che usate viene dalla Russia, i nostri scambi commerciali ammontano ad un miliardo di euro al giorno”. Attenzione, dunque, a intralciare Mosca, sembrava voler dire.
Lor