Il commissario per gli Affari economici difende l’operato della Troika e attacca i governi di Irlanda, Portogallo, Spagna e Grecia. “Gli squilibri hanno responsabilità nazionale”
I programmi di assistenza si sono resi necessari per l’incapacità politica dei governi, e grazie alla ristrutturazione concordata con la Troika si è ottenuto il rientro della situazione di squilibrio, non senza azioni “dolorose” ma inevitabili. Olli Rehn, mentre corre per la nomination dei liberali europei alla presidenza della Commissione, ripete quanto già detto in altre occasioni. Il commissario europeo per gli Affari economici e monetari, ascoltato in audizione dalla commissione Problemi economici del Parlamento europeo a margine dei lavori della plenaria di Strasburgo, non ha fatto altro che ribadire quanto detto e ridetto anche dai presidenti di Bce e Commissione Ue: la medicina è amara ma necessaria, e una volta avviato il programma di assistenza questo si completa.
“Le politiche che hanno portato all’accumulazione di squilibri macroeconomici ricadono sotto la responsabilità nazionale”, ha premesso Rehn nel corso dell’audizione sul ruolo della Troika nei paesi sotto assistenza. “I programmi hanno evitato default con tutte le devastanti conseguenze economiche e sociali che ne sarebbero derivate”. Messaggi chiari: laddove i governi hanno sbagliato, la Troika (Commissione Ue-Bce-Fmi) è intervenuta per porre rimedio. “I programmi di aggiustamento macroeconomico non hanno segnato l’inizio delle crisi, ma l’inizio della sua soluzione”. L’uscita di Irlanda e Portogallo dai programmi “lo mostra molto bene”. Un concetto usato da Rehn per dimostrare l’efficacia dell’azione dell’organismo al centro delle inchieste del Parlamento europeo. E a chi chiede come mai in Grecia la situazione resti ancora in sospesa, Rehn torna alla sua premessa iniziale: la responsabilità politica dei governi.
“Le turbolenze politiche hanno fatto largamente deragliare i progressi in Grecia tra la primavera 2010 e l’estate 2012”. Ci sono ritardi in Grecia, la denuncia di Rehn. Ci sono condizioni sociali insostenibili nel paese ellenico, l’accusa dei deputati europei. “Non c’è dubbio che gli aggiustamenti strutturali richiedano scelte difficili e spesso dolorose, ma per ripristinare la fiducia i progreammi devono essere portati a termine”.
R.G.