Il vp della Commissione europea risponde alle minacce di un processo che potrebbe prevedere la pena di morte. Sonia Alfano: “Proporrò blocco agli eurodeputati”. Bertot: “Fermiamo delegazione parlamentare”
“L’Ue può firmare un accordo di libero scambio con un paese che non rispetta i diritti umani?. Interviene su Twitter con decisione e coinvolgendo tutta l’Unione europea il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani nella complessa (e gestita malissimo dalle autorità italiane son dall’inizio) vicenda dei due marò in attesa di processo in India. Tajani h annunciato che formalizzerà questa sua proposta in una lettera al presidente della Commissione José Manuel Barroso e all’Alto rappresentante per la politica Estera Catherine Ashton. “Mi batto da sempre contro la pena di morte. – continua Tajani in un altro tweet -. Lo farò anche per difendere due militari impegnati nella lotta contro i pirati”. Il vicepresidente della Commissione si domanda poi se “è rispetto dei diritti umani condannare a morte due militari europei impegnati nella lotta contro la pirateria?”.
Proprio oggi è giunta dalla stampa indiana l’indiscrezione (per la verità periodicamente ripetuta ma che il governo Monti ritenne smentita) che Massimiliano Latorre e Salvatore Girone potrebbero essere processati con un’accusa che come condanna prevede anche la pena di morte. Le autorità non si sono ancora pronunciate, sembra che lo faranno entro i prossimi due o tre giorni.
Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, assicura che “il governo italiano non risparmierà energie: i marò devono in primo luogo restare vivi, dobbiamo poi difendere non solo la loro vita ma anche il loro diritto a una difesa piena”, ha detto parlando a Bari. “Il governo italiano – ha aggiunto – farà ogni sforzo per riuscire a centrare l’obiettivo di riportarli a casa”.
Che “l’Unione Europea blocchi i negoziati commerciali con l’India”, lo chiede in serata anche Sonia Alfano eurodeputata e presidente della Commissione Antimafia Europea. “E’ impensabile – aggiunge – solo l’ipotesi che i due marò italiani lì detenuti rischino la pena di morte”.
“Lunedì – ha annunciato – chiederò a tutti gli europarlamentari italiani, prima della plenaria di Strasburgo, di sottoscrivere una lettera al presidente della Commissione, Barroso, e all’Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Catherine Ashton, in cui l’Ue ponga le condizioni per tutelare i due marò, in servizio su quella nave su mandato dell’Unione. Mi aspetto un impegno concreto da parte del governo italiano di fronte a una simile minaccia”.
Anche Fabrizio Bertot, parlamentare europeo e membro della delegazione con l’India, commenta l’intervento del commissario Tajani. “Sono soddisfatto della netta presa di posizione: approvo la richiesta di sospendere i negoziati con il governo di Manmohan Singh per la stipula dell’accordo commerciale con l’Unione Europea – commenta –. Non è pensabile intavolare una qualsivoglia trattativa con un Paese che viola in maniera così palese e sfacciata i diritti umani”.
“Basta tergiversare – insiste Bertot -, se il Governo italiano non è in grado, è l’Unione Europea che deve scendere in campo con tutto il suo peso economico e politico per mettere fine a questa vicenda inconcepibile, riportando a casa i nostri due militari che in India non possono nemmeno sperare in un giudizio equo e giusto da parte della magistratura locale. Da parte mia, farò il possibile perché anche la delegazione parlamentare UE-India cessi l’attività indefinitamente. E non escludo di organizzare a breve un viaggio in India per incontrare i due marò ai quali porterò tutta la nostra solidarietà: il governo Letta sarà stato anche latitante in tutti questi mesi, ma gli italiani non si sono dimenticati di loro. Voglio parlare anche con l’ambasciatore a Nuova Delhi, per avere ulteriori dettagli sulla vicenda giudiziaria che vede coinvolti i nostri due ragazzi”.