Uno studio della Commissione ci piazza tra i virtuosi con Germania, Belgio, Spagna e Francia
L’Italia è uno dei Paesi in cui esiste il migliore sostegno pubblico per i giovani che vogliono studiare o formarsi all’estero. È quanto risulta da uno studio della Commissione europea che ci piazza tra i virtuosi insieme a Germania, Belgio, Spagna e Francia.
Si tratta del “Quadro di valutazione della mobilità” dell’Ue, studio che si concentra su cinque fattori essenziali che influiscono sulla motivazione e sulla capacità dei giovani di studiare o formarsi all’estero e che fa parte della risposta dell’esecutivo di Bruxelles all’invito formulato dagli Stati membri ad eliminare gli ostacoli che rendono difficile seguire un corso di studi e una formazione all’estero. “Studiare e ricevere una formazione all’estero è un modo eccellente per acquisire competenze ed esperienze preziose ed è per tale motivo che l’Ue ha notevolmente aumentato i finanziamenti destinati alla mobilità nell’ambito del suo nuovo programma Erasmus+” ha dichiarato Androulla Vassiliou. Secondo la commissaria europea per l’Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù “il quadro di valutazione della mobilità ci consente di vedere per la prima volta in che modo i paesi riescono a creare un ambiente favorevole alla mobilità studentesca e di individuare gli ambiti in cui si potrebbe fare di più”.
I cinque fattori essenziali presi in considerazione sono: Informazione e orientamento sulle opportunità di mobilità, dove l’Italia si distingue molto bene; portabilità dei sussidi agli studenti, che consente agli studenti di ricevere borse e prestiti in un altro paese alle stesse condizioni che se studiassero in patria; conoscenza delle lingue straniere, dove però noi non siamo tra i migliori che sono invece Cipro, il Lussemburgo e il cantone germanofono del Belgio. In questa categoria i peggiori sono Irlanda e Scozia che non prevedono un insegnamento obbligatorio delle lingue nelle scuole. C’è poi la questione del riconoscimento degli studi all’estero con la Germania, il Belgio e la Spagna segnalati da Bruxelles per i grossi sforzi che fanno nel monitorare l’uso degli strumenti europei che aiutano gli studenti a far riconoscere gli studi effettuati all’estero attraverso il Sistema europeo di trasferimento dei crediti (Ects). Ultimo criterio di giudizio della Commissione il sostegno agli studenti provenienti da contesti svantaggiati dove siamo di nuovo tra i migliori dell’Ue insieme alla regione fiamminga in Belgio, la Germania e l’Austria.