Gli industriali tracciano le linee che permetterebbero all’Italia di essere “protagonista sulla scena europea e mondiale”: il 2014 sarà l’anno del “test decisivo”
Per l’Unione europea siamo ad un “punto di non ritorno”, davanti ad una “sfida decisiva”. Così Confindustria non ci sta a rimanere a guardare questo 2014 con le mani in mano e si è messa al lavoro su un “Manifesto per le elezioni europee”. Lo ha annunciato il Presidente, Giorgio Squinzi, intervenendo a Roma ad un convegno sullo “Scenario europeo sotto la presidenza italiana”. L’intenzione, ha spiegato, è di tracciare le linee che “permetterebbero all’Italia di essere autenticamente protagonista sulla scena europea e di conseguenza mondiale”.
A rendere questi mesi particolarmente significativi, non soltanto la Presidenza di turno italiana ma anche il rinnovo del Parlamento europeo, che minaccia di portare brutte sorprese, come “l’ascesa del fronte euroscettico che con argomenti demagogici cercherà di intercettare consensi sulla falsa opinione che l’Unione Europea sia solo un’ingiusta fonte di oneri e sacrifici per Paesi già provati dalla crisi”, avverte Squinzi.
Ora invece, insiste Squinzi, occorre “tornare a convincere gli europei” perché non c’è nessun modello alternativo al progetto europeo “che sia anche solo in parte convincente”. Se “imboccassimo la retromarcia della rinazionalizzazione – continua il Presidente di Confindustria – perderemmo tutti la nostra capacità di stare al passo con il futuro. Divisi e ripiegati su noi stessi non avremmo alcuna possibilità di agire come global player e ci autocondanneremmo a una solida irrilevanza”.
L’impegno di Confindustria è quindi di convincere tutti gli interlocutori che non si può abbandonare una strada “corretta e strategica per il futuro del nostro Paese”, ma bisogna piuttosto rilanciare e rafforzare il progetto politico della Ue che rappresenta “l’unica scommessa vincente” per il futuro. Secondo Squinzi, “più Europa non ci indebolisce: ci rafforza”. Così come la moneta unica: malgrado la crisi, è convinto Squinzi, l’euro continua
ad essere un elemento di forza per il futuro e se avremo la capacità di consolidarlo “ne ricaveremo vantaggi inimmaginabili in termini di concorrenza, superando con più facilità
l’attuale stato di crisi”.
Fondamentale, in questa luce, il ruolo che ricoprirà l’Italia nel corso del semestre di Presidenza: “sarà chiamata a dare nuove forza e approfondimento al processo di integrazione e costruzione della futura Ue” che dovrà essere “un’Europa di crescita economica, di occupazione e di stabilità”, sottolinea il numero uno di Confindustria. “Il cammino da percorrere è senz’altro difficile – ammette – ma è una sfida alla quale non possiamo sottrarci. La difficile costruzione di questa Europa ha certamente un prezzo, ma soprattutto, ha un valore inestimabile per noi e per le generazioni future”.
Letizia Pascale