Le commissioni industria e ambiente hanno approvato i tre nuovi target per il clima. Frassoni: messaggio chiaro. Il 22 gennaio la Commissione presenterà il suo pacchetto di proposte. Italia, Francia, Germania e Gran Bretagna scrivono a Bruxelles per chiedere obiettivi ambiziosi. BusinessEurope: “Non danneggiare competitività”
Tagliare del 40% le emissioni di Co2 rispetto ai livelli del 1990, avere almeno il 30% di energia proveniente da fonti rinnovabili, raggiungere il 40% in più di efficienza energetica. Sono questi i tre nuovi obiettivi per il clima e l’ambiente che le commissioni industria e ambiente del Parlamento europeo hanno approvato per il 2030. La relazione finale è passata con 66 voti a favore, 42 contrari e tre astensioni. “E’ estremamente importante proseguire il lavoro avviato nel quadro del 20/20/20, che conteneva già tre obiettivi, comprendendo gli errori di gioventù di quel quadro” ha commentato soddisfatta la relatrice Anne Delvaux (Ppe): “E’ esattamente quello che hanno sostenuto i membri delle commissioni congiunte e che viene sostenuto con il risultati del voto di stamattina” ha spiegato, sottolineando che la relazione “dà un messaggio chiaro alla Commissione Ue”.
Tra poco più di dieci giorni, il 22 gennaio, l’esecutivo comunitario presenterà infatti le sue proposte sulla strategia fino al 2030 contro il cambiamento climatico (materia in cui il Parlamento è co-legislatore). E le aspettative per le proposte della Commissione sono già alte, in un senso e nell’altro. L’Italia e le maggiori economie dell’Unione hanno indirizzato una lettara al commissario per il clima, Connie Hedegaard per chiedere che si scelga un obiettivo di riduzione delle emissioni di Co2 almeno del 40%.
“Un target ambizioso di un taglio di almeno il 40% delle emissioni di gas serra sarà centrale per sbloccare decine di miliardi di investimenti nell’economia a basso contenuto di carbonio di cui abbiamo urgente bisogno”, scrive il ministro dell’ambiente, Andrea Orlando, nella lettera firmata anche dai ministri tedeschi di economia e ambiente, Sigmar Gabriel e Barbara Hendricks, dal ministro per l’energia britannico Ed Davey e dal collega francese responsabile di sviluppo sostenibile ed energia, Philippe Martin. I potenziali investimenti nell’economia verde vanno nella direzione di “innovazione, occupazione e crescita, che rafforzeranno le nostre economie”, si legge nella lettera. Si tratta della seconda missiva destinata alla Commissione europea a cui ha aderito l’Italia, dopo quella assieme ad altri sette Paesi Ue in cui solleva la necessità anche di un target per le energie rinnovabili per il 2030.
Molto più cauta la Presidente di BusinessEurope, Emma Marcegaglia che a sua volta, in vista del 22 gennaio, ha preso carta e penna e scritto al Presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso per ricordare che è “essenziale” che il pacchetto clima non danneggi la competitività dell’industria.“L’Europa deve far fronte alla perdita di investimenti mentre nuovi investimenti nei settori manifatturieri vengono effettuati in misura crescente fuori Europa in particolare a causa degli alti costi dell’energia e delle politiche sul clima” ricordano i vertici di BusinessEurope. Marcegaglia ricorda che “va rafforzata la protezione contro il trasferimento di queste industrie fuori della Ue perché costrette ad affrontare la concorrenza delle industrie dei paesi extracomunitari non soggetti ad analoghe restrizioni sulle emissioni di carbonio”.
La lettera prosegue sostenendo che l’Ue, diversamente da quanto approvato oggi dalla Commissione ambiente del Parlamento, “dovrebbe allontanarsi dai tre obiettivi sovrapposti cioè: riduzione delle emissioni di Co2, rinnovabili ed efficienza energetica” per andare invece “verso un obiettivo unico di riduzione delle emissioni di Co2 al 2030 che comprenda sforzi sull’efficienza energetica e sulle rinnovabili”. Ponendoli insieme, infatti, i tre obiettivi “invece di rafforzarsi reciprocamente producono inefficienze, comportano oneri addizionali e aumentano i prezzi dell’energia”.
“Il Parlamento Ue si è fatto portatore di un messaggio forte e chiaro rivolto alla Commissione Europea, la quale è prossima alla pubblicazione del Libro Bianco sul Quadro Ue per l’energia e il clima 2030. – dichiara Monica Frassoni, Copresidente del Partito Verde Europeo –. Un messaggio che si spera arrivi presto anche alle orecchie del nostro governo, oggi ancora diviso: da una parte la posizione ufficiale dell’Esecutivo il quale, assieme al ministero per lo Sviluppo economico, chiede per il 2030 un obiettivo unico sulla CO2; dall’altra il ministro per l’Ambiente, Andrea Orlando, continua a sostenere l’importanza di un target vincolante anche per le rinnovabili”.