Lo Stato eserciterà il diritto di prelazione e dopo 200 anni il territorio torna pubblico
Giuseppe Bonanno, Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, ha depositato presso il Tribunale civile di Tempio Pausania gli atti necessari per l’esercizio del diritto di prelazione sull’isola di Budelli, che non era più un bene dello stato italiano da circa 200 anni ed era stata recentemente ceduta a un privato neozelandese, in seguito ad un’asta fallimentare che aveva coinvolto i precedenti proprietari.
Su proposta dei senatori di Sinistra Ecologia e Libertà Luciano Uras, Loredana De Petris e Giuseppe De Cristofaro, cui si sono aggiunte poi le firme di quasi tutti i gruppi parlamentari, la Camera e il Senato hanno approvato l’art. 15 della Legge quadro sulle aree protette e alle previsioni dell’art. 1, comma 115, della Legge di stabilità 2014, leggi con le quali il governo ha manifestato la sua indiscussa volontà di rendere patrimonio dello Stato il simbolo del Parco Nazionale della Maddalena.
Tale approvazione è giunta a conclusione di una lunga mobilitazione popolare: dalla fine dello scorso mese di ottobre, oltre centomila cittadini e molte personalità del mondo dello spettacolo, della cultura e dell’ambiente – fra cui Fulco Pratesi del Wwf, Jimmy Ghione di Striscia la Notizia, Salvatore Barbera di Change.org e Giuseppe Garibaldi, pronipote del più celebre omonimo, e custode dell’isola di Caprera – avevano aderito con entusiasmo alla campagna di raccolta firme promossa, attraverso la piattaforma di petizioni Change.org, dall’ex Ministro dell’ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, come abbiamo scritto nei nostri due precedenti articoli sulle isole italiane in vendita e su Budelli stessa. “L’approvazione dell’emendamento che sottrae l’isola di Budelli alla privatizzazione e la rende di nuovo pubblica, è una importante vittoria sul piano concreto e simbolico”, hanno commentato i senatori di Sel promotori della legge.
“Si è conclusa così positivamente una procedura che vedrà l’isola simbolo del Mediterraneo diventare un patrimonio collettivo a vantaggio dell’intera comunità maddalenina e dei suoi ospiti – ha detto il Presidente dell’Ente Parco Giuseppe Bonanno.“Un doveroso ringraziamento va ai centomila firmatari della petizione promossa da Change.org e all’ex Ministro Alfonso Pecoraro Scanio che ha animato l’iniziativa e a Sinistra ecologia e libertà che ha presentato l’emendamento chiave insieme tutte le forze politiche che, in maniera pressoché trasversale hanno sostenuto l’iniziativa” ha concluso soddisfatto.
Ora speriamo che a Budelli si possa realizzare quello che aveva proposto Fulco Pratesi durante la conferenza stampa di lancio della petizione su Change.org, ovvero la possibilità per i cittadini di visitarle l’isola a pagamento e in piccoli gruppi, opzione che rappresenterebbe anche un guadagno per l’Ente Parco. I fondi così reperiti dovrebbero essere utilizzati per la manutenzione e la pulizia dell’isola e per gli stipendi del personale e del custode.
Restituire al pubblico un paradiso naturalistico come Budelli sarebbe inutile se l’isola rimanesse inaccessibile com’è stata fino ad ora, e allo stesso tempo sarebbe addirittura dannoso se lo stato non dovesse vigilare a sufficienza sugli accessi e sulla pulizia. L’attracco delle barche alla Spiaggia Rosa, il posto più noto dell’Arcipelago, dove frammenti di posidonie hanno dato la colorazione famosa alla rena che sta ritornando vivida con i divieti di accesso degli ultimi anni, rimarrà quasi sicuramente vietato per non distruggerne la colorazione uccidendo le posidonie stesse. È infatti noto che dagli anni ’80 in poi molti bagnanti avessero l’abitudine di raccogliere campioni, barattoli e addirittura secchi di sabbia rosa per portarsela a casa. E così la spiaggia era diventata bianca. In seguito a ciò fu istituito il divieto di attracco sulla spiaggia e le posidonie hanno ricominciato a fare il loro lavoro, restituendo alla spiaggia la sua tradizionale colorazione rosa.
Il custode di Budelli, un moderno Robinson Crusoe che abita sull’isola da anni, dovrebbe rimanere al suo posto, anche perché è stato l’unico ad occuparsi dell’isola in tutti questi anni di abbandono da parte delle istituzioni. Ma anche lui teme una scarsa vigilanza da parte dello Stato, il che lo ha portato in un primo tempo addirittura a preferire che l’isola passasse in mano ai privati, sperando che essi la tutelassero meglio.
L’Ente Parco a dire il vero negli ultimi anni ha portato avanti una serie di progetti sulle isole dell’Arcipelago, come il Garibaldi-Lab – laboratorio degli oli essenziali, il completamento dei lavori all’interno del CEA – Centro di educazione ambientale del Parco a Stagnali sull’isola di Caprera, l’organizzazione della Settimana del Parco e le giornate di Operazione Thalassa. Anche l’Unione europea è intervenuta affiancandosi all’attività amministrativa ordinaria dell’Ente, guidato a partire dal mese di maggio dal direttore Ciro Pignatelli.
Fiore all’occhiello delle attività del Parco l’oramai istituito GECT- PMIBB, Parco Marino Internazionale delle Bocche di Bonifacio che si appresta a nominare il comitato scientifico altamente qualificato, a questo si affiancano i progetti NOSTRA Network Of STRAits, per la valorizzazione degli stretti marini presenti all’interno dell’UE, il progetto MEDUSE rivolto alla valorizzazione della conoscenza delle aree marine protette attraverso la ricerca e l’innovazione scientifica e tecnologica e a quello SHARKLIFE per la tutela dei pesci cartilaginei presenti nel Mediterraneo.
Per l’anno 2014 sarà necessario implementare le attività del laboratorio Garibaldi-Lab, con lo studio relativo all’allevamento e valorizzazione ai fini cosmetici e scientifici delle spugne mediterranee. Ai fini di implementazione e ottimizzazione degli spazi del CEA si prevede, per il prossimo anno la riorganizzazione del capannone dedicato al Laboratorio della Conoscenza, con allestimento dell’area dedicata al primo intervento sulla fauna in difficoltà e le attività relative al monitoraggio ambientale. L’Ente Parco procederà anche a spostare le attività del Centro di Ricerca Delfini all’interno di questo nuovo spazio, che sarà denominato Centro Operativo per il Piano di Utilizzo e Monitoraggio Ambientale. Inoltre, proprio in queste settimane, si sta avviando una convenzione con l’AIAB – Associazione Italiana Agricoltura Biologica, per la realizzazione, organizzazione e gestione di un Centro presso il CEA.
Anche i Musei del Parco, il Museo Geomineralogico e il Museo del Mare e delle Tradizioni Marinaresche rappresentano una risorsa qualificante per l’offerta turistica e per il territorio. Particolarmente significativa è stata la
stagione di animazione durante i mesi di agosto e settembre 2013, collegata alla manifestazione Discover Park: un totale di 450 ospiti hanno scelto di scoprire l’Arcipelago attraverso i suoi percorsi naturalistici, storici, culturali e gastronomici. Il tentativo da parte dell’Ente di provare a raccordare armonizzandole in un’unica proposta diverse risorse presenti in particolare sull’isola di Caprera: Sentieri del gusto, Compendio Garibaldino e Memoriale Garibaldi è risultato positivo e significativo per le prospettive future e che si ripeterà anche per la prossima stagione.
Importanti i numeri relativi alle presenze di imbarcazioni a mare autorizzate durante il 2013. Nel corso dell’anno sono stati rilasciati dall’Ente Parco 12.563 autorizzazioni in totale, per ovvii motivi tutte concentrate dal 1 maggio al 31 ottobre; 7.766 autorizzazioni sono state emesse per imbarcazioni a motore e 4.735 invece per imbarcazioni a vela.
Per l’anno 2014 si vuole procedere con maggior impegno e determinazione alla verifica, controllo e monitoraggio degli impatti ambientali attraverso un rinforzamento e una migliore strutturazione del Piano di Utilizzo e Monitoraggio Ambientale – PUMA.
Qualificante dal punto di vista della ricerca scientifica è stato il lavoro realizzato nell’ambito del POR FESR – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, progetto cofinanziato dall’Unione Europea – La Sardegna cresce con l’Europa, dal titolo Monitoraggio dello stato di conservazione degli habitat e delle specie delle Direttive habitat e uccelli, realizzato nelle aree all’interno del perimetro del Parco con una verifica dello stato della prateria di posidonia oceanica e dello stato delle colonie di uccelli marini nidificanti realizzati dal personale dell’Ufficio ambiente dell’Ente Parco. Le specie monitorate sono state marangone dal ciuffo, berta maggiore e berta minore, gabbiano corso, e silene velutina (una pianta da fiore). Il progetto oltre che i monitoraggio sul campo, ha visto la realizzazione della cartografia aggiornata degli habitat e delle specie animali e vegetali oltre che l’aggiornamento del sistema informativo SIRA, Sistema Informativo Ambientale Regionale nato con l’obiettivo di diffondere l’informazione ambientale sia nei diversi livelli della Pubblica Amministrazione sia per diverse categorie di soggetti privati, con la creazione di un’unica gestione della banca dati di informazioni ambientali.
Speriamo che ora che Budelli è tornata italiana ed europea, questi ed altri progetti possano riguardare più direttamente anche quest’isola. E che anche il suo custode, che ha combattuto da solo tanti anni per lei, possa rimanere al suo posto.
Laura Gobbo