Alla cerimonia ufficiale di inaugurazione ad Atene regna l’ottimismo. Per il premier Samaras ora il Paese “cammina sulle proprie gambe”. Barroso: “Stiamo risolvendo uno ad uno tutti i problemi”.
Tra le priorità del semestre occupazione, unione bancaria, immigrazione e strategia marittima
Splende il sole oggi su Atene, mentre i leader dell’Unione europea partecipano alla cerimonia di inaugurazione del semestre di presidenza greco del Consiglio Ue. Una felice coincidenza atmosferica che per il Primo ministro Antonis Samaras è un po’ anche un presagio: “Il sole che c’è fuori è particolarmente simbolico, speriamo di avere un futuro migliore”, ha sorriso parlando al fianco del Presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso dopo il loro incontro riservato. E per la Grecia, questo inizio di presidenza di turno vuole davvero segnare una svolta. “Uniti navigheremo oltre” recita il motto scelto. E in effetti ci sarebbe da andare “oltre” la recessione che da sei anni attanaglia il Paese, oltre i piani di austerità che esasperano la popolazione, oltre un debito pubblico che si avvicina al 70% e una disoccupazione che ha superato il 27%. Sotto assistenza finanziaria dal 2010 e ancora sorvegliata speciale della Troika, sono in molti a dubitare delle capacità della Grecia di rispondere adeguatamente alle responsabilità europee ma Samaras si mostra tranquillo: possiamo “lasciarci alle spalle la crisi” ha assicurato, “non abbiamo risolto tutti i problemi, molto rimane da fare ma ora la Grecia cammina sulle proprie gambe e l’Europa sembra avere trovato la sua strada”. Il primo ministro vuole anche fugare i dubbi di chi teme per la tenuta dell’esecutivo: “Il governo è stabile – sottolinea – è rimarrà stabile fino alle prossime elezioni, nel 2016”. Ma Samaras non intende sminuire i problemi: “La Grecia ha affrontato difficoltà inimmaginabili – spiega – ha perso il suo standard di vita, come nessun altro ha dovuto fare dalla seconda guerra mondiale”. Ma anche “grazie all’assistenza europea” ha ringraziato Barroso, “oggi i nostri giovani hanno la possibilità di sognare un futuro”.
Un ottimismo, quello del governo greco, che non manca di suscitare proteste. Alexis Tsipras, leader di Syriza, il partito della sinistra radicale, e candidato alla presidenza della Commissione europea non prenderà parte alla cerimonia. Un modo, secondo la stampa greca, per esprimere il proprio dissenso dalle modalità con cui il premier utilizzerà il semestre di presidenza greca. Modalità che, secondo Tsipras, non mettono in evidenza come dovrebbero la “situazione catastrofica” del Paese.
Ma a mostrarsi fiducioso è anche il Presidente della Commissione europea: “Quest’anno per l’Europa sarà migliore di quelli passati” ha assicurato. “Non dimentichiamo che non molto tempo fa si parlava di uscita della Grecia, implosione dell’Euro e di tutta l’Ue” ha ricordato: “Lo stesso fatto che siamo qui ad Atene oggi a celebrare l’inizio della Presidenza greca, dimostra che la previsione era sbagliata”. Proprio Atene, secondo Barroso, è una dimostrazione che “i programmi di assistenza funzionano” e anche se “ci sono situazioni molto difficili” e “la disoccupazione rimane a livelli inaccettabili”, oggi “stiamo risolvendo uno ad uno tutti i problemi dell’area Euro”.
Anche secondo il Presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy “ci sono ragioni per essere positivi” su questo 2014 appena iniziato. Allo stesso tempo, però, “non possiamo e non dobbiamo chiudere gli occhi sui costi sociali della crisi” dice. Costi che per la Grecia sono stati elevatissimi. “Sappiamo che i cittadini greci stanno ancora soffrendo, ma le riforme necessarie stanno avendo luogo”. Van Romuy, infatti, torna a ribadire che “non c’è alternativa migliore alle riforme. Stabilità, consolidamento fiscale, riforme non sono un obiettivo di per sé ma un mezzo per creare benessere e lavoro”.
Per l’inaugurazione ufficiale, tra imponenti misure di sicurezza contro le annunciate proteste popolari, sono arrivate tutte le più alte cariche dell’Ue. Insieme a Barroso ha preso parte al pranzo di lavoro con il premier greco, tutto il collegio dei Commissari. La cerimonia ufficiale si svolgerà questa sera, con un concerto spieciale alla presenza di Samars, Barroso, Van Rompuy e del Presidente della repubblica greco, Karolos Papoulias. Tutto si concluderà in giornata e, da domani, tutti al lavoro sulle priorità già individuate.
La Presidenza greca ha deciso di puntare principalmente su quattro punti. Il primo capitolo è quello di “crescita e occupazione”. Il programma di lavoro prevede la ricerca di “equilibrio tra tempi di consolidamento fiscale e tempi di attuazione delle riforme” a sostegno di lavoro e competitività. Atene si propone di completare il mercato unico, favorire l’implementazione della Youth Initiative e accelerare i negoziati commerciali con gli Stati Uniti. Importante in questo quadro il ruolo della Banca europea per gli investimenti, vista come un soggetto che dovrà favorire progetti di stimolo per l’economia.
Sul tavolo della Presidenza greca c’è poi l’unione economica e monetaria, con l’unione bancaria in evidenza. La Presidenza greca lavorerà per definire gli ultimi aspetti relativi al meccanismo unico di risoluzione delle crisi. Risultato che dovrà essere raggiunto entro la metà di maggio, in tempi utili prima delle elezioni europee e del rinnovo del Parlamento: solo rispettando questa scandenza il meccanismo potrà essere pienamente operativo dal 1 gennaio 2015.
Ma il 2014, con la “staffetta” tra la presidenza Greca e quella italiana, sarà soprattutto l’anno dedicato al tema immigrazione. I due Paesi hanno già trovato un accordo per sfruttare al meglio l’occasione e arrivare ad una migliore gestione dei flussi migratori: nel corso del proprio semestre, la Grecia prevede di arrivare all’approvazione di una strategia per la sicurezza marittima in occasione del vertice dei capi di Stato e di governo di giugno. Spetterà poi all’Italia, da luglio a dicembre, il compito di renderla operativa.
Lo sviluppo di una “politica integrata marittima dell’Ue”, quarta priorità della presidenza greca, è fondamentale non soltanto in relazione all’immigrazione. Atene, ha spiegato il ministro degli Esteri e vicepremier socialista Evangelos Venizelos, la vede anche come la chiave per l’estrazione di idrocarburi dai bacini sottomarini nell’ambito della propria piattaforma continentale: “Ciò comprende il perseguimento dell’adozione di una strategia di Sicurezza Marittima europea, così come la realizzazione di un ambito per la ‘crescita blu’ nei settori della pesca e del turismo, dei trasporti e della pianificazione dello spazio marittimo e di forme alternative di energia”.
Per la Grecia si tratta della quinta presidenza di turno dal suo ingresso in Ue nel 1981. Quella del 2014 sarà una presidenza austera: Atene spenderà appena 50 milioni di euro, a fronte di spese dei predecessori che si aggiravano tra i 60 e gli 80 milioni.
Letizia Pascale