Dopo aver deciso di chiudere un fondamentale servizio come Presseurop la Commissione europea ha anche deciso di non stampare più la rassegna stampa cartacea, che in qualche decina di copie ogni giorno diffondeva anche tra i giornalisti accreditati a Bruxelles. E’ diventata un documento “Interno”, riservato, in formato Pdf.
Sembra che qualche giornale contestasse questa diffusione gratuita dei suoi articoli, il Finacial Times da tempo aveva proibito alla Commissione di inserire i suoi pezzi in rassegna stampa. Una cosa un po’ ridicola, perché se un quotidiano pensa di andare in crisi di vendite perché una quarantina di persone possono leggere gratis due o tre suoi articoli e dunque non lo comprano in edicola, vuol dire che è messo davvero male!
Ci sarà poi anche una ragione di taglio dei costi delle fotocopiatrici, penosamente un portavoce ha accennato alla “difesa dell’ambiente” con la riduzione dell’uso di carta, ma il risultato è che la Commissione europea sta chiaramente lavorando a ridurre la possibilità di scambio di informazioni tra i giornalisti europei, di impedire di sapere quel che succede e si pensa in Europa: a Bruxelles quel che si scrive in Bulgaria, o ad Atene quel che si dice in Spagna, o in Italia quel che pubblicano i lettoni. Diventa sempre più difficile informare in queste condizioni, e la risposta non può essere che i giornalisti per informare i cittadini devono imparare le 24 lingue ufficiali dell’Ue nelle quali vengono pubblicati i vari quotidiani, e poi farsi ognuno la sua rassegna stampa.
Sempre più comunicati stampa vengono però diffusi e regolarmente ri-diffusi dalla Commissione a Bruxelles circa le sue attività, talmente tanti che è difficile seguirli. Che sia una consapevole strategia di non-informazione?