La Commissione europea pubblica le nuove linee guida per migliorare l’uso dei fondi strutturali
Il commissario Andor: “Massimizzare l’impatto di questo denaro usandolo dove è più necessario”
La politica di Coesione dell’Unione europea resta una delle voci del bilancio Ue più difficili da mettere in campo con gli Stati che raramente riescono a spendere tutti i soldi messi a disposizione da Bruxelles per lo sviluppo regionale. La Commissione europea ha adottato una serie di norme per cercare di migliorare la consultazione, la partecipazione e il dialogo con i partner nelle fasi di pianificazione, attuazione, sorveglianza e valutazione dei progetti finanziati dai Fondi strutturali per cercare di migliorarne l’implementazione. “Vogliamo garantire che gli Stati membri collaborino in partenariati costruttivi con le parti interessate rappresentative per pianificare e attuare i programmi finanziati dai Fondi strutturali e d’investimento europei in modo da massimizzare l’impatto di questo denaro”, ha dichiarato il Commissario agli Affari sociali, Laszlo Andor.
Nel bilancio Ue per il periodo 2014-2020 la politica di coesione investirà 325 miliardi di euro negli Stati membri e nelle loro regioni e città per realizzare diversi obiettivi in tema di crescita e occupazione nonché per affrontare le problematiche legate al cambiamento climatico, alla dipendenza energetica e all’esclusione sociale. Essendo questi fondi in “cofinanziamento” nazionale l’impatto complessivo di questi investimenti dovrebbe superare i 500 miliardi di euro. I Fondi comprendono: il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), il Fondo sociale europeo (Fse), il Fondo di coesione (Fc), il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (Feamp).
Secondo il nuovo codice europeo di condotta gli Stati membri saranno tenuti a rafforzare la cooperazione tra le rispettive autorità responsabili per la spesa dei Fondi strutturali e i partner dei progetti al fine di agevolare lo scambio di informazioni, esperienze, risultati e buone pratiche nel periodo di programmazione 2014-2020 e contribuire così a garantire che il denaro sia speso in modo efficace. Gli Stati membri saranno tenuti a garantire la trasparenza nella selezione dei partner che vengono nominati membri a pieno titolo dei comitati di sorveglianza dei programmi ad assicurare che partecipino efficacemente a tutte le fasi del processo, ossia a partire dalla preparazione e per l’intera l’attuazione, comprese la sorveglianza e la valutazione, di tutti i programmi, a sostenere il rafforzamento delle loro capacità per migliorarne le competenze e le abilità in vista della loro partecipazione attiva al processo, e infine a creare piattaforme per l’apprendimento reciproco e lo scambio di buone pratiche e di approcci innovativi.
“Coinvolgendo tutti i partner nella pianificazione, attuazione, monitoraggio e valutazione dei progetti finanziati con fondi comunitari, gli Stati membri saranno maggiormente in grado di garantire che il denaro venga speso dove è più necessario, e nel miglior modo possibile” ha spiegato Andor secondo cui, in questo modo “gli Stati membri dovranno garantire che tutti i pareri siano presi in considerazione al momento di decidere quali priorità sostenere e come le strategie di investimento più efficaci possano essere progettate e realizzate”.