Dopo il vertice il Presidente spiega che i leader sono “preoccupati” e avverte: “No a pressioni esterne”. Sulla Repubblica Centrafricana: “Altri Stati contribuiscano all’operazione francese”
Il Presidente del Consiglio europeo, Herman Van Romuy, lo definisce “attualmente lo sviluppo più significativo per gli Europei” e dedica al tema quasi due delle tre pagine di considerazioni finali. Se ancora ce ne fosse stato bisogno, anche in occasione del vertice dei capi di Stato e di governo andato in scena ieri e oggi a Bruxelles, l’Europa torna a confermare quanto tiene alla firma dell’accordo di associazione con Kiev. “Il futuro dell’Ucraina è con l’Europa. Si può provare a rallentarlo, a bloccarlo ma alla fine nessuno lo può impedire”, è il messaggio neanche troppo velato di Van Rompuy alla Russia. Sempre a Mosca manda a dire: il futuro delle relazioni tra Kiev e l’Ue è “per il lungo termine. Non possiamo lasciare che sia compromesso da calcoli a breve termine o da pressioni esterne”.
A Van Rompuy, sembrano non andare giù le offerte di Putin che, con un consistente sconto sul prezzo del gas e l’impegno a comprare titoli di Stato ucraini per 15 miliardi di dollari, ha fatto pendere la bilancia di Kiev decisamente verso Mosca. “La geografia e la storia significheranno sempre che c’è una relazione speciale con la Russia, lo sappiamo. Abbiamo chiarito abbondantemente – sottolinea però Van Rompuy – che gli accordi dell’Unione europea con partner della regione non sono a spese della Russia. Al contrario, anche essa ne beneficerà”.
Ma la scelta deve essere dei cittadini ucraini. “In questi ultimi giorni – fa notare il Presidente del Consiglio europeo – hanno mostrato di essere pienamente consapevoli della natura storica dell’offerta europea”. “Quello che vediamo a Maidan – continua – è il desiderio di un futuro migliore. Questa sete di libertà non scomparirà ed è espressa da uomini, donne, giovani e vecchi che sventolano bandiere dell’Europa e non posso trattenermi dal dire che questo ci dovrebbe fare riflettere nei nostri Paesi”.
I leader dei Ventotto sono “ovviamente molto preoccupati” per la situazione in Ucraina, scrive Van Rompuy confermando che l’offerta europea “è ancora sul tavolo. Noi speriamo di firmare, il prima possibile, quando il Paese sarà pronto”. “Ancora una volta, questo non è un processo contro qualcuno ma piuttosto un progetto per qualcosa. Un progetto per la democrazia, la prosperità e per la stabilità”, ha commentato durante la conferenza stampa finale, anche il Presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso.
Tra i temi di politica estera affrontati nel corso del vertice, anche la situazione nella Repubblica Centrafricana. Il Presidente francese, François Hollande ha condiviso le ultime informazioni sulle operazioni in corso: “E’ la seconda volta nel giro di un anno che la Francia coraggiosamente prende l’iniziativa di fronte ad una grave crisi” commenta Van Rompuy, sottolineando che l’intervento francese ha “evitato il disastro di una guerra civile”. L’Unione europea, sostiene questo sforzo, “con un contributo di 50 milioni di euro alla missione per il mantenimento della pace e 60 milioni di euro sotto forma di aiuti umanitari”, ricorda il Presidente del Consiglio europeo. Ma questo non basta: “Abbiamo chiesto all’alto rappresentante per la Politica estera dell’Ue, di presentare a gennaio ai ministri degli esteri delle opzioni per contribuire alla stabilizzazione del Paese attraverso una missione dell’Ue. Infine, come presidente del Consiglio europeo – aggiunge Van Rompuy – sottolineo l’importanza di contributi bilaterali di altri Stati membri all’operazione francese”.
L. P.