Secondo il premier italiano “l’Europa è ancora sotto osservazione”: per uscire dalla crisi non serve “Babbo Natale” ma “la prudenza del buon padre di famiglia”
Di sicuro la notizia non è di quelle di cui ci si rallegra, ma nel vederla piombare proprio oggi sul vertice dei capi di Stato e di governo dei 28, Enrico Letta legge quasi una conferma. Il passo avanti appena compiuto sul tema dell’Unione bancaria era necessario e lo è ancor più alla luce del downgrade operato dall’agenzia di rating Standard & Poor’s ai danni dell’Ue. Pur non credendo che “le prospettive e il bilancio europeo lo meritino”, il premier ammette che il declassamento qualche cosa vuole dire: “La transizione dalla crisi non è finita, l’Europa e l’euro sono ancora sotto osservazione”.
In questa situazione servono “attenzione, prudenza e scelte a livello europeo determinate a non sciupare i risultati ottenuti”. A “tutti quelli che vorrebbero che ci fosse Babbo Natale”, Letta risponde che per uscire davvero dalla crisi, occorre invece “la prudenza del buon padre di famiglia”. Proprio la direzione in cui va l’accordo sull’unione bancaria. Fondamentale, secondo Letta, “se pensiamo ai soldi dei contribuenti che sono stati buttati via per il salvataggio degli istituti di credito”. Se la Banking Union ci fosse stata già tre anni fa, sottolinea, “L’Europa non si sarebbe avvitata nella crisi in cui si è avvitata” e “non avremmo avuto le conseguenze sociali che ancora oggi creano tanti problemi: perdita dei posti di lavoro, chiusura delle imprese, credit crunch”.
Certo non è tutto rose e fiori e anche se l’accordo contiene “misure molto importanti in prospettiva” come la “mutualizzazione del fondo per i salvataggi”, l’Italia ha anche qualche obiezione. “Avremmo voluto più comunitarizzazione, ma c’è stato un compromesso”, ammette. Non solo. A non piacere al nostro Paese è anche il periodo di transizione individuato per l’entrata in vigore del fondo unico di risoluzione: “10 anni lo considero un tempo limite, la transizione deve arrivare molto prima”, insiste Letta, senza tuttavia volere individuare quale sarebbe un lasso di tempo accettabile. “Ogni giorno, ogni mese, ogni anno guadagnato è positivo” si limita a sperare: “Alcuni passaggi avverranno nei prossimi due anni, in questo periodo si capirà quanto questa accelerazione può avvenire”.
Sul rinvio dei contractual arrangements, i contratti tra Stati pensati per premiare quelli virtuosi che attuano le riforme in tempi più rapidi, che il Consiglio ha deciso di rimandare ad ottobre 2014, Letta spiega: “Il tema non è ancora maturo”. Il premier italiano assicura di avere insistito, con i leader degli altri Stati, “sul fatto che ogni strumento che serve a legare ancora di più i Paesi tra loro è un fatto positivo”. Discuterli durante la presidenza italiana, sarà per noi “importante e utile”, conclude Letta.
“Strategica”, secondo il Presidente del consiglio, anche la discussione sulla sicurezza e la difesa comuni: “Una maggiore integrazione vuole dire meno sovrapposizioni e quindi risparmiare rispetto alle spese di difesa dei singoli Stati. È l’unico modo per spendere meno senza mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini europei”. Per l’Italia è un punto importante, spiega Letta, la decisione di lanciare una strategia marittima di cui “abbiamo deciso di seguire l’applicazione con la Presidenza greca”.
Sul tema immigrazione il vertice dei capi di Stato e di governo ha confermato il sostegno alle cinque linee di azione individuate dalla Commissione europea: cooperazione coi Paesi terzi, rafforzamento di canali per l’ingresso legale in Europa, lotta al traffico di esseri umani, sorveglianza rafforzata delle frontiere, solidarietà ai Paesi membri sottoposti a più forte pressione migratoria. Ora “comincia il lavoro per il Consiglio di giugno che riguarderà la parte normativa e ci aspettiamo che la comunicazione della Commissione sia attuata rapidamente” ha spiegato Letta. La nostra volontà, ha aggiunto, è di “sviluppare al massimo un’iniziativa italiana, rafforzata dai risultati che Mare Nostrum ha ottenuto”.
Letizia Pascale
Leggi anche:
– Accordo Unione bancaria, Letta: “Bicchiere mezzo pieno”
– Vertice Ue, slittano a ottobre 2014 i contratti per le riforme
– Vertice Ue, Difesa: verso maggiore cooperazione e supporto all’industria militare europea