Per il presidente della Bce la moneta unica “è irreversibile”. E sul meccanismo di risoluzione delle crisi bancarie dice: “Il Consiglio Ecofin prenda una decisione forte”
“Coloro che pensano di uscire dall’euro, magari per svalutare del 40% la valuta sono degli ingenui”. Lo ha detto il presidente della Bce Mario Dragi durante un’audizione alla commissione Problemi economici del Parlamento europeo. “Questi signori – ha continuato – pensano davvero che gli altri accetterebbero una svalutazione del 40% senza far nulla?”. Secondo il banchiere centrale “l’euro è irreversibile. Quello che uno pianifica per uscirne è effimero. Se un Paese pensasse di lasciare l’euro per evitare le necessarie riforme strutturali sbaglierebbe di grosso: dovrebbe anzi effettuare riforme più dure fuori dalla protezione dell’euro”.
Draghi è poi passato ad un altro tema caldo spiegando che per funzionare correttamente il meccanismo unico di sorveglianza delle banche, “ha bisogno” anche del meccanismo unico di risoluzione delle crisi, l’Srm (Single supervisory mechanism). Secondo Draghi “questo è fondamentale per completare la costituzione dell’unione bancaria” ma anche per “la percezione dei mercati”. Per questo il presidente auspica “un accordo forte sul Srm al prossimo Ecofin” di mercoledì. Per il numero uno dell’Eurotower il meccanismo di risoluzione “deve prevedere tre elementi: un sistema unico, un’autorità unica e un fondo unico”. Per Draghi bisogna fare in modo però che il meccanismo di risoluzione “non sia unico solo dal punto di vista nominale” anche se, ha spiegato, a suo avviso “la valutazione dell’autorità di vigilanza deve essere separata dalla decisione del meccanismo di risoluzione sulla banca non solida”.