Sebastian Kurz, popolare, è il più giovane responsabile di questo delicato dicastero nella storia austriaca. Potrebbe partecipare al Consiglio a Bruxelles
Sebastian Kurz sarà da domani il nuovo ministro degli Esteri, dell’Integrazione e degli Affari europei del nuovo governo di coalizione austriaco. Ed è il più giovane della storia del Paese: ha 27 anni e già l’esperienza di un paio d’anni da sottosegretario all’Integrazione. Potrebbe già partecipare al Consiglio Esteri di domani.
Kurz, che segna il suo essere più giovane non indossando praticamente mai la cravatta, è nato il 27 agosto 1986 ed è membro del Partito popolare austriaco (ÖVP). Il neo ministro è nato a Vienna e cresciuto nel quartiere di Meidling, dove ancora abita. Dopo gli studi liceali, nel 2004-2005 Kurz ha svolto il servizio militare obbligatorio. Nel 2009 è stato eletto presidente della sezione giovanile del Partito popolare austriaco. Tra il 2010 e il 2011 è stato membro del consiglio comunale di Vienna. Nell’aprile aprile 2011 Kurz è stato nominato alla nuova funzione di Sottosegretario di Stato per l’Integrazione (parte del Ministero degli Interni). Alle elezioni generali in Austria nel 2013 è stato eletto membro del Parlamento.
La nuova stella della politica popolare austriaca non era stata presa molto sul serio quando, nel 2011, sulla scia di un brillante risultato alle elezioni comunali di Vienna, era stato chiamato al ministro egli Interni come Sottosegretario all’Integrazione. Per affrontare il nuovo impegno sospese gli studi in legge, che non ha più ripreso ed anzi, ha tolto proprio il paragrafo da ogni biografia ufficiale. AL ministero degli Interni il venticinquenne sottosegretario si scelse un piccolo ufficio, come quello dei funzionari: pavimento in linoleum e luci al neon. Un basso profilo che gli ha giovato, in quanto non molti lo prendevano sul serio, e Kurz aveva la necessità di mostrare la sua voglia di lavorare sodo e non di non godersi i lussi del potere. Il lavoro e il basso profilo, uniti ad una buona capacità oratoria, evidentemente, hanno pagato.
Da sottosegretario dopo un anno di lavoro si è conquistato il rispetto anche dei partiti politico concorrenti e delle Ong dei migranti. Ha promosso corsi e centri di assistenza per i nuovi arrivati in una sorta di “Welcome office”, poi ha lanciato il “Forum di dialogo con l’Islam” e corsi di lingua speciali per gli Imam. Ora ha fatto il salto, è la faccia nuova dei popolari austriaci, che hanno un’immagine un po’ stantia. In bocca al lupo.
Lor