Cinque giorni densi di appuntamenti attendono Bruxelles prima delle vacanze natalizie
La Germania spinge per una conclusione definitiva sul sistema di risoluzione delle banche
Una settimana molto densa quella che attende l’Unione europea: Consiglio Affari esteri, Consiglio Agricoltura, Consiglio Affari Generali, Eurogruppo, Ecofin e per chiudere in bellezza il vertice dei capi di Stato e di governo. Le le pratiche sul tavolo sono diverse e tra queste sono attese un paio di decisioni importanti.
Si parte lunedì con la politica Estera, prevista una sessione ristretta su Iran in cui l’Alto rappresentante Catherine Ashton farà un aggiornamento sui negoziati sul nucleare iraniano, ma si parlerà anche di Siria per quanto riguarda armi chimiche e situazione umanitaria, poi Libano e partenariato orientale. Su nessuno di questi argomenti sono previste discussioni importanti, tranne sull’ultimo, in cui si manifesteranno le due fazioni che ormai si sono create nell’Ue dopo che è saltato l’accordo di libero scambio con l’Ucraina, quella di chi è favore della linea dura contro la Russia, accusata di ingerenza, e quella di chi preferisce linea morbida e dialogo. L’Italia è tra questi ultimi perché da sempre “i nostri rapporti con Mosca sono buoni” e poi “la maggior parte del nostro gas arriva da là” sottolinea mostrando un certo realismo una fonte europea.
Dal Consiglio Affari Generali si attende invece un’accelerazione verso l’inizio del processo di adesione della Serbia e l’adozione delle conclusioni sulle proposte di revisione del Servizio esterno dell’Ue presentante dalla Ashton, revisioni che prevedono che in futuro l’Alto rappresentante dovrà assumersi maggiori responsabilità, non solo occupandosi di sicurezza, ma lavorando al coordinamento delle politiche estere dei Paesi membri. Un compito piuttosto arduo in realtà, ma sicuramente quello a cui deve puntare l’Ue se vuole avere finalmente una vera politica estera comune.
Il tema più importante della settimana resta comunque la discussione sul meccanismo unico di risoluzione delle crisi bancarie, mercoledì è stato messo in calendario un Ecofin straordinario per trovare un’intesa tecnica finale in modo da poter chiudere la partita al Consiglio europeo, dove il tema farà parte delle conclusioni. “È soprattutto la Germania a spingere per arrivare in fretta a una decisione” racconta la fonte. Il Paese che più si è mostrato contrario vuole infatti chiudere la pratica lasciando ad Angela Merkel in persona il compito di limare gli ultimi dettagli e dare l’annuncio finale.
Al vertice di giovedì e venerdì altro tema importante sarà quello dei “Contractual arrangements”. Si tratta di un dossier che sta facendo poco rumore mediatico ma che sta facendo discutere molto a livello Ue, si tratta infatti di impegni di riforme presi dagli Stati membri che, in cambio appunto di un ‘commitment’, dovrebbero secondo alcuni governi, ottenere un sostegno finanziario. Una cosa che non piace a tutti, soprattutto ai Paesi del nord, che non capiscono “perché si dovrebbero dare incentivi per impegni che si dovrebbero mantenere comunque” spiega la fonte europea. L’Italia li vede con favore, se però conterranno un incentivo. Cosa saranno poi questi incentivi è ancora tutto da chiarire, potrebbero essere dei prestiti a tasso agevolato. “Si giocherebbe sullo spread – continua la fonte – Se un tasso di interesse è al 4%, un prestito a tasso inferiore farebbe comodo” e potrebbe addolcire la pillola dell’austerità “che comunque alcuni paesi devono prendere, con o senza incentivi”. Ma decisioni chiare sul punto non sembra saranno prese a questo giro.
Infine si tornerà a parlare di come arrivare a una gestione maggiormente condivisa dei flussi migratori, con il Consiglio europeo che farà proprie le conclusioni del gruppo di lavoro istituito dalla Commissione aggiungendo l’indicazione di renderle più operative e trasformarle in azioni. Il primo passo concreto dovrebbe essere la messa a punto di una strategia marittima sotto la presidenza italiana che inizierà il prossimo luglio. Non è certamente una rivoluzione ma comunque un passo avanti, soprattutto per il nostro Paese.
A. B.