Per il deputato Ppe l’Italia dovrebbe prendere spunto da altri Paesi europei come la Francia. “Negare che sia un sistema provoca disparità ingiuste”
Sostenere la famiglia come soggetto unico fiscale. È la proposta dell’eurodeputato del Ppe Fabrizio Bertot che, criticando “il laicismo portato all’esasperazione che pare dominante nelle istituzioni europee” chiede si torni a parlare di famiglia, attraverso una proposta concreta: la partita Iva famigliare.
“La famiglia – sottolinea Bertot – rappresenta il nucleo attorno al quale è organizzata la nostra società civile” eppure “in Italia non le viene riconosciuto un ruolo di contribuente unitario”. Cosa che avviene invece in altri sistemi. “Ci sono Paesi d’Europa che attraverso articolati sistemi di detrazione arrivano a soluzioni agevolative per la famiglia o altri che adottano il cosiddetto quoziente famigliare” fa notare il deputato. In Italia, invece, “esiste una modesta politica a sostegno dei redditi bassi, ma non esiste una politica familiare, con una visione complessiva come avviene in Francia e di cui il quoziente familiare è solo una parte”.
Secondo Bertot “una vera politica familiare deve considerare la famiglia come soggetto unitario fiscale, assoggettando ad una stessa tassazione il reddito dell’intero nucleo indipendentemente dalla sua distribuzione tra i membri componenti”. Riconoscendo il singolo individuo come unico soggetto fiscale si finisce per “penalizzare di molto le famiglie monoreddito rispetto a quelle bi-reddito”. In sostanza, secondo Bertot, “non è possibile che a parità di reddito percepito da una famiglia quella che lo raggiunge attraverso un solo componente sia di gran lunga più tassata rispetto ad una famiglia analoga che percepisce lo stesso reddito attraverso entrambi i coniugi. La negazione del sistema famiglia come soggetto fiscale unitario – conclude – provoca disparità ingiuste e allontana di molto il sistema fiscale italiano dagli altri”.
Perla Ressese