La capitale d’Europa si conferma la città non italiana con la più alta affluenza ai seggi. Anche qui vince Renzi ma con scarto minore e Civati supera Cuperlo
Per il Partito Democratico, Bruxelles si conferma capitale della partecipazione a livello europeo. Anche ieri, in occasione della scelta del segretario di partito, è stata la città non italiana con il più alto afflusso di votanti. Ai cinque seggi sparsi per la città si sono presentati ben 1155 votanti, dato di gran lunga superiore a quello di altre grandi capitali. A Londra ad esempio si è arrivati a 911 votanti, mentre a Parigi (dove ha vinto Giuseppe Civati) ci si è fermati a quota 653.
Per Bruxelles non si tratta di un exploit isolato. Dati di partecipazione molto elevati si erano già registrati alle ultime primarie di partito e alle primarie di coalizione dello scorso anno quando avevano votato in circa 1300. Questa volta in molti hanno votato via internet, senza recarsi dunque ai seggi, e questo ha limitato le schede con la “X”, ma non necessarimente i votanti.
Interessante notare che, rispetto ai risultati italiani, a Bruxelles la sfida tra i tre candidati è stata molto più equilibrata. Anche qui Matteo Renzi raccoglie il maggior numero di consensi ma si ferma al 44,5%. A guadagnare la seconda posizione, a differenza dell’Italia, è poi Giuseppe Civati con il 31,5% delle preferenze contro il 24% di Gianni Cuperlo.
“Mi aspetto riforme radicali sulla base di valori di centro sinistra e della spinta per un’Europa forte” commenta con un tweet la vittoria di Matteo Renzi, il leader dei socialisti europei, Hannes Swoboda.
Quello dato dai cittadini italiani è il “segnale di una domanda di buona politica”secondo l’europarlamentare Pd Silvia Costa: “C’è da tempo bisogno di un’iniziativa politica in Italia e in Europa che finalmente parli di sviluppo,
crescita e occupazione oltre gli egoismi nazionalistici e un approccio troppo rigorista” scrive la deputata, convinta che “questo si potrà fare se si avrà la volontà, che Renzi ha mostrato di avere, di superare correntismi esasperati
e coinvolgere le migliori energie presenti nel partito”.
Anche secondo Paolo De Castro “il larghissimo consenso ottenuto da Matteo Renzi rafforza il Pd e il governo”. Per l’eurodeputato, il nuovo segretario dovrà instaurare con il governo Letta “un dialogo costruttivo sul futuro del Paese in cui sarà strategica la presenza dell’Italia in Europa. Fino a oggi abbiamo spesso pagato una insufficiente incisività nelle decisioni dell’Unione, ma adesso – continua De Castro – è tempo di contare di più”.