Il Presidente del Consiglio europeo in visita a Roma riconosce gli sforzi del nostro Paese ma chiede di continuare per “ripristinare la competitività”. Il Premier: “Siamo sulla strada giusta”
In Italia serve stabilità politica, e il nostro Paese deve proseguire con i suoi sforzi di risanamento economico e di consolidamento di bilancio, perché “la crisi esistenziale dell’euro è alle spalle” ma molto resta da fare. È quanto detto dal Presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, al capo del governo italiano, Enrico Letta, in occasione della sua visita ufficiale a Roma. L’Italia sta facendo grandi cose (Van Rompuy ricorda che la sua ultima volta a Roma fu “sei mesi fa, e l’Italia era appena uscita dalla procedura per deficit eccessivo”), ma adesso “questi sforzi vanno mantenuti, fondando sulla rinnovata stabilità politica un miglioramento del momento di riforme per ripristinare la competitività”. Continuare lungo la rotta di riforme e conti in ordine “è la precondizione per tornare alla crescita sostenibile e alla creazione di occupazione”. “Siamo convinti di essere sulla strada giusta per tenere i conti a posto e non soffocare la ripresa che è assolutamente necessaria” gli ha risposto Letta secondo cui “l’Italia è impegnata per arrivare a una legislatura della crescita, che inizierà con l’elezione del Parlamento europeo e con il semestre di presidenza italiana dell’Ue, dopo 5 anni tutti concentrati sull’affrontare la crisi e politiche solo di austerità”.
Ma a Letta il Presidente del Consiglio europeo chiede anche di assumere un ruolo di leadership, ben prima della presidenza italiana. Già dal vertice di fine dicembre, quando gli Stati membri dovranno discutere di temi delicati quali la difesa comune, l’Italia dovrà essere protagonista. “L’Italia gioca un ruolo chiave nell’agenda”, rileva Van Rompuy. “Sono contento del ruolo dinamico e del contributo dell’Italia in queste discussioni, che dimostra gli sforzi dell’Italia per una gestione militare europea delle crisi”. Dal nostro paese Van Rompuy si attende quindi un ruolo costruttivo nel semestre che ci vedrà impegnati con la presidenza di turno del Consiglio Ue (luglio-dicembre 2014). Di fronte a un Parlamento europeo che probabilmente avrà la maggior composizione euroscettica di sempre, “dobbiamo impegnarci per portare a casa risultati”. Ciò significa “primi risultati tangibili e migliori prospettive”. A detta di Van Rompuy questi sono “i migliori rimedi contro la paura e la disperazione”. E le pulsioni populiste.
Renato Giannetti