Nel 2012 nel continente uccisi illegalmente circa 22mila elefanti, più delle capacità riproduttive
Piebalgs: “Reti criminali pesantemente armate ostacolano lo sviluppo di questi Paesi”
L’Unione Europea in campo per salvare le specie a rischio di estinzione. Bruxelles ha deciso di mettere in campo un programma per cercare di migliorare la tutela di elefanti, grandi scimmie e rinoceronti in Africa, ma anche altre specie come le tartarughe marine dei Caraibi e del Pacifico. Il programma servirà a rafforzare il monitoraggio delle popolazioni animali e combattere il bracconaggio, contribuendo a migliorare l’applicazione della legge nella lotta alle uccisioni illegali, il tutto attraverso la formazione delle forze dell’ordine, il supporto tecnico per la creazione di sistemi di pattuglia, e il supporto operativo concreto dove venga richiesto.
“L’uccisione illegale di specie a rischio di estinzione è attualmente una delle maggiori minacce per la fauna selvatica in Africa, nei Caraibi e nel Pacifico” ha spiegato Andris Piebalgs. Secondo il commissario europeo per lo Sviluppo il pericolo arriva da “reti criminali pesantemente armate e organizzate, che contribuiscono all’insicurezza e quindi ostacolano lo sviluppo. Ciò richiede un approccio coerente con l’obiettivo di affrontare le minacce sia alla biodiversità che e alla sicurezza in queste tre regioni”.
Il nuovo progetto MIKES, acronimo che sta per “Minimising the Illegal Killing of Elephants and other Endangered Species”, si basa su un progetto simile già esistente che esiste dal 2001che ha documentato un aumento allarmante di bracconaggio degli elefanti e ha evidenziato la necessità di agire contro il crescente commercio internazionale di avorio di elefante. Secondo i dati del progetto, nel 2012 circa 22mila elefanti sono stati illegalmente uccisi in tutto il continente africano. Questa cifra supera i numeri con cui le popolazioni di elefanti si riproducono, e questo significa che il loro numero complessivo è in declino. Anche il commercio illegale di avorio è in aumento: solo nel 2011 sono state sequestrate ben 35 tonnellate di avorio, una cifra record.
“Questo nuovo programma dimostra che l’Ue, in partenariato con i paesi ACP (Africa, Caraibi, Pacifico, ndr), è pronta a rafforzare gli sforzi per combattere il traffico di fauna selvatica e ridurre i suoi impatti devastanti sulla biodiversità” ha aggiunto Janez Potocnik. Per il commissario europeo all’Ambiente, visto il “recente aumento drammatico della domanda di prodotti illeciti della fauna selvatica” e visto che questi crimini sono diventati “una seria minaccia per la sicurezza, la stabilità politica, le risorse naturali e lo Stato di diritto”, l’Ue deve “esaminare se il suo approccio attuale è sufficiente nell’affrontare le molteplici sfaccettature di questo problema”.