I deputati della commissione Ambiente respingono la proposta dell’esecutivo di Bruxelles che avrebbe consentito di farla sparire. I Greens: “Il consumatore deve essere informato”
Indicare la presenza di polline Ogm nel miele deve continuare a essere obbligatorio. A chiederlo sono gli eurodeputati della commissione Ambiente che hanno respinto una proposta che mirava a definire il polline non come un “ingrediente” del miele ma soltanto come un semplice “componente”. Non si tratta di una mera questione di terminologia. Il cambio nella classificazione avrebbe infatti consentito di non rispettare più le regole oggi obbligatorie in materia di etichettatura degli Ogm nell’Ue.
La legislazione attuale non esplicita se il polline sia o no un ingrediente del miele. In assenza di questa precisazione è stata la Corte di giustizia dell’Ue, nel settembre 2011, ad emettere una sentenza che invita i produttori a considerarlo tale e a indicarlo in etichetta tra gli ingredienti. Una condizione che gli eurodeputati della commissione Ambiente hanno rifiutato di modificare.
Il polline Ogm può finire nel miele in quanto anche in allevamenti protetti può capitare che un’ape, in quei Paesi in cuil le coltivazioni siano consentite, possa finire in un campo coltivato con Organismi geneticamente modificati. Il polline che le api ingeriscono su quei campi lascerà tracce, seppur infinitesimali, anche nel miele che quelle api produrranno. Per questa ragione gli allevatori di questi Paesi vorrebbero che l’etichettatura obbligatoria non venisse introdotta per evitare controlli e di dover marchiare i loro prodotti con il simbolo degli Ogm quando magari si tratta di piccolissime quantità dovute a questa eventualità. “Sono deluso dal risultato del voto. Sfortunatamente il settore del miele sta subendo danni collaterali a causa della crociata contro gli Ogm” commenta il relatore della proposta, il conservatore Julie Girling. “La mia speranza – conclude – è che quando la relazione arriverà in plenaria, alla fine il buon senso prevarrà”.
Soddisfatti invece i Greens, secondo cui i deputati “hanno votato per mettere gli interessi degli apicoltori europei, delle api e dei consumatori al primo posto, respingendo la proposta della Commissione”. Visto che i Paesi europei importano miele da Paesi che producono organismi geneticamente modificati, spiega il portavoce dei Verdi per le questioni ambientali, Bart Staes, “il miele contaminato con polline Ogm potrebbe essere sempre più presente sugli scaffali dei nostri negozi e i consumatori devono essere informati”. L’indicazione della presenza di polline Ogm nel miele, sostiene, può dare “certezza al consumatore e supporto agli apicoltori che si preoccupano della qualità”.
Letizia Pascale