Una spedizione ‘indigesta’, o per essere più precisi ‘lassativa’. La “Missione per la Crescita in Myanmar”, che ha visto dal 12 al 16 novembre il vice presidente della Commissione Europea, responsabile per l’Industria, Antonio Tajani, viaggiare tra Vietnam, Myanmar e Thailandia con una delegazione di 100 imprese e rappresentati di associazioni dell’Ue, nonché di un seguito di giornalisti di diverse nazioni (come avviene in tutte le grandi occasioni), è finita in una ritirata. O per meglio dire “nella” ritirata. Sia chiaro, non dal punto di vista economico, ma proprio da quello intestinale.
Sì perché a causa di un buffet offerto nel Paese del Sud Est asiatico da Tajani e dalla responsabile della politica estera dell’Ue, Cahaterine Ashton, che probabilmente conteneva qualche pietanza non proprio di prima qualità, si è diffusa una gravissima infezione che ha portato praticamente la totalità dei partecipanti alla missione ad accusare fortissimi dolori intestinali con conseguenti diarree, che ha costretto praticamente tutti (esclusi pochissimi digiunatori, come Ashton) a restare a letto per diversi giorni, e a una dura cura a base di antibiotici. Speriamo, anzi ne siamo certi, che i ritorni economici del viaggio per l’Unione europea siano stati all’altezza del sacrificio di questi eroi comunitari, che potranno accostare all’inno ufficiale dell’Ue, “L’inno alla gioia” di Ludwig van Beethoven, il più adatto alla bisogna “Inno del corpo sciolto” di Roberto Benigni (che potete ascoltare cliccando qui sotto).