Ashton: “Primo passo verso soluzione definitiva”. Dopo anni di stallo le potenze del 5+1 e il governo di Teheran hanno trovato a Ginevra un’intesa temporanea. Israele: “Errore storico”
Si tratta solo di un primo passo, un accordo temporaneo e preliminare, ma che getta le basi per un’intesa che in molti non esitano a definire “storica”. L’Unione europea festeggia il fatto che dopo anni di stallo e 4 giorni di trattative ad oltranza le potenze mondiali del gruppo 5+1 (Stati Uniti, Russia, Francia, Cina, Gran Bretagna, cioè i Paesi che hanno il diritto di veto all’Onu, più la Germania) e il governo di Teheran hanno raggiunto l’accordo sul nucleare iraniano. Con l’intesa, che riguarda i prossimi sei mesi, l’Iran si impegna a frenare temporaneamente il proprio programma nucleare. In cambio, l’Ue revocherà alcune delle sanzioni in vigore contro Teheran che stanno soffocando l’economia del Paese.
Questo primo accordo temporaneo dovrebbe lasciare il tempo per “raggiungere entro sei mesi un accordo generale” ha spiegato il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. La Casa Bianca ha anche diffuso alcuni dettagli sul testo dell’accordo. L’Iran si è impegnato a interrompere l’arricchimento dell’uranio sopra il 5%, a non aggiungere altre centrifughe e a neutralizzare le sue riserve di uranio arricchito al 20%. E ancora, Teheran ha assicurato che non aumenterà le scorte di uranio arricchito al 3,5% e fermerà i progressi nel reattore di Arak, che produce plutonio, potenzialmente utile alla costruzione di armi nucleari. Le potenze mondiali, in cambio, non imporranno al Paese sanzioni per i prossimi sei mesi. All’Iran sarà anche concesso accedere all’equivalente di 4,2 miliardi di dollari derivanti dalla vendita di greggio ma bloccati in banche straniere a causa delle sanzioni.
“Un passo avanti significativo per sviluppare le nostre relazioni in un modo costruttivo” lo hanno definito la responsabile della politica estera Ue e capo negoziatrice, Catherine Ashton e il ministro degli esteri di Teheran, Mohammad Javad Zarif. L’obiettivo, assicurano però è un altro: “Questo primo accordo crea il tempo e il clima necessario per una soluzione globale, che rimane l’obiettivo condiviso e per cui i negoziati cominceranno presto”.
“Affrontare realmente questo tema avrà effetti significativi a livello regionale e globale: ridurrà le tensioni politiche e contribuirà a costruire fiducia e supporto alla promozione della non proliferazione di armi di distruzione di massa”, commenta anche il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy. A questo punto, insiste, è “cruciale” continuare a lavorare verso un accordo definitivo.
Non tutti però sono soddisfatti, da Israele, come già più volte alla vigilia, arrivano dure critiche all’accordo. Il premier Benjamin Netanyahu lo ha definito un “errore storico”: l’accordo “rende il mondo un posto molto più pericoloso, perché ora il regime più pericoloso del mondo potrà fare passi significativi per acquisire l’arma più pericolosa”, ha affermato. Israele, “non è tenuto a rispettare questo accordo”, ha aggiunto sottolineando che “non consentirà all’Iran di sviluppare capacità nucleari militari”.
Letizia Pascale