Bruxelles corre ai ripari dopo che un pirata informatico è entrato nel sistema interno
I tecnici al lavoro per rendere più sicura la comunicazione
Non bastavano le notizie su intercettazioni, programmi di spionaggio e chiavette truccate per rubare informazioni ai leader europei. A turbare le comunicazioni di Bruxelles, ora, arrivano anche i pirati informatici. Una minaccia che sembra spaventare davvero il Parlamento europeo, che ha deciso di spegnere, da oggi e per qualche giorno, la rete di comunicazione wireless.
Il problema è sorto la scorsa settimana quando un hacker è riuscito a recuperare le password delle caselle e-mail di sei eurodeputati e otto collaboratori e si è intrufolato nella loro corrispondenza privata. Per fortuna, questa volta, si trattava soltanto di un pirata informatico “etico”, entrato in azione proprio per dimostrare la debolezza informatica delle caselle di posta elettronica di chi lavora al Parlamento europeo. Ma la prossima volta a violare il sistema informatico potrebbe essere qualcuno di meno cortese e così Bruxelles ha deciso di correre ai ripari.
Da oggi è stata disattivata la rete wireless pubblica che resterà non disponibile per qualche tempo. Si tratta solo del wi-fi pubblico e non della rete del Parlamento, sottolineano dal Parlamento. Esistono infatti diverse reti internet, alcune solo per i deputati, altre per il personale, una per i giornalisti e una rete senza fili a disposizione di tutti, compresi i parlamentari, che ci si possono connettere dagli smartphone, computer o tablet personali. Il rischio, però, è che proprio attraverso questa rete pubblica, si possa finire nella rete degli hacker, o meglio dei cracker, che è il termine corretto per definire i criminali informatici.
Proprio da una falla nella rete wireless pubblica si è intrufolato la scorsa settimana il pirata, è stato sufficiente, ha spiegato dopo l’intrusione, posizionarsi, con un normale computer portatile dotato di scheda wifi, nei pressi del Parlamento europeo di Strasburgo: “un gioco da ragazzi” che “chiunque sarebbe in grado di fare con una connessione internet”.
Dal Parlamento assicurano che non c’è alcuna minaccia particolare e che episodi di questo genere accadono in qualsiasi rete pubblica. In ogni caso, per precauzione, i tecnici hanno spento la rete wi-fi aperta a tutti e hanno chiesto ai deputati d’installare sui propri dispositivi mobili uno specifico software per avere accesso ai sistemi informatici dell’istituzione Ue attraverso un’altra rete Wi-Fi privata. Una volta trovata la soluzione, tutto dovrebbe tornare a funzionare come prima.