Nonostante stringano i tempi prima del vertice di Vilnius i ministri degli esteri dell’Ue non si arrendono. Ashton: “Vogliamo sia summit dei risultati”. Bonino: “Possibile consiglio affari esteri straordinario”
I ministri degli esteri dell’Ue non si danno per vinti e a una settimana dal vertice di Vilnius tentano ancora di salvare la possibilità di firmare, in quella sede, un accordo di associazione con l’Ucraina. Il messaggio che arriva dal Consiglio affari esteri svoltosi ieri è che la situazione è complicata ma ancora non è detta l’ultima parola. “L’Unione europea vuole che il summit di Vilnius con i Paesi partner dell’Europa orientale sia un summit dei risultati” e i ministri degli Esteri dei 28 hanno registrato “progressi sui criteri richiesti, specie nella discussione sull’Ucraina”, ha sintetizzato il capo della diplomazia Ue, Catherine Ashton, dopo avere presieduto la riunione dei ministri.
Le questioni da sistemare restano diverse. Su tutte la liberazione di Yulia Tymoshenko, che molti Paesi membri dell’Ue chiedono, almeno in via temporanea, così da consentire all’ex primo ministro di ricevere cure mediche in Germania. Una concessione che già verrebbe letta come un segnale del superamento di quella “giustizia selettiva” che è una delle condizioni poste dall’Ue per la firma dell’accordo con Kiev. Ma l’Ue chiede all’Ucraina di fare passi avanti anche riformando la giustizia e la legge elettorale.
Insomma c’è da fare parecchio e in fretta: “Il mio appello urgente all’Ucraina è che agisca presto, perché il tempo sta per scadere”, ha detto il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, sottolineando che ancora non c’è un accordo. Ma i segnali che l’Ue vuole fortemente scongiurare un fallimento del summit di 28 e 29 novembre prossimi ci sono, come spiega lo stesso ministro degli esteri italiano, Emma Bonino: “Non è escluso – rivela – che possa essere convocato un consiglio affari esteri straordinario prima della riunione di Vilnius”. Per il momento, ammette però, “attorno al tavolo ci sono percezioni diverse della stessa questione e anche per questo la cosa migliore è procedere passo dopo passo”.
Intanto “il parlamento di Kiev deve discutere, e speriamo approvare, due capitoli importanti di legislazione sulle elezioni parlamentari e l’ufficio del procuratore generale” ha ricordato Ashton. Al lavoro ci sono anche i mediatori inviati dal Parlamento europeo e da domani “il commissario europeo all’allargamento, Stefan Fule, arriverà a Kiev in mia rappresentanza e del presidente della Commissione Ue”, ha spiegato la responsabile della politica estera Ue. La speranza, ha concluso, è che “abbiano dei colloqui molto buoni e di successo”.
Letizia Pascale
Leggi anche: