Questa settimana si è visto dappertutto – nei social media intendo – il video del make-over di Jim Wolf, un veterano americano senzatetto. Il video è stato visto da 13 milioni di persone in appena un paio di giorni . Eccolo :
Perché tanto successo? Ecco un paio di ingredienti chiave che vale la pena tenere a mente quando si vuole produrre un video con potenzialità virali.
1 ) I time-lapses sono divertenti. Sempre. A meno che non siano troppo lunghi. E’ gratificante, quasi fisicamente, guardare l’enorme accelerazione che riduce un avvenimento di ore in un paio di minuti; ci fa sentire potenti perché ci aiuta a fuggire dalla lentezza del tran-tran quotidiano .
2 ) La sindrome di Cenerentola. I make-over sono fantastiche storie. L’infelice che diventa felice, il/la povero/a che diventa ricco/a , il senzatetto che finalmente riesce ad avere una casa, il/la solo/a che trova l’amore della sua vita e via dicendo. (Mi scuso per la difficoltà di lettura della frase molto politicamente corretta!)
3) La f-word. Il produttore Rob Bliss (Beatitudine, ma che nome meraviglioso!) dice che la viralità di un video – e fa video virali come lavoro – è legata al feeling, cioè ai sentimenti che produce il video nella persona che lo sta guardando: più forte è il feeling, e più probabile che il video diventi virale. Quasi ovvio, direi. In questo caso l’effetto Cenerentola ha ovviamente ha funzionato, ma funziona qualsiasi sentimento forte, anche negativo tipo il disgusto o la rabbia? Immagino di sì ma mi piacerebbe trovare un buon esempio.
4 ) Magari mi sbaglio ma un altro motivo del successo non potrebbe essere che il protagonista sembra un po’ il fratello di Chuck Norris o cugino più grande di Brad Pitt?
Io sono assolutamente favorevole alla viralità quando aiuta a portare l’attenzione – e anche un sacco di soldi pare – su questioni importanti, come il problema dei senzatetto come in questo caso. Ma sono solo io che ha notato che l’uomo alla fine non sembra molto contento quando si guarda allo specchio? Lo so che dicono che adesso il signor Wolf ha preso il controllo della propria vita e ha cominciato ad andare alle riunioni degli Alcolisti Anonimi (non proprio anonimi direi). Non metto in dubbio che lui stia meglio ora. Dico solo che mi è sembrato scorgere una certa tristezza nei suoi occhi, dopo tutte le ore passate a farlo sembrare…come tutti gli altri uomini della sua età. E quindi mi è rimasto un po’ l’amaro in bocca. Sono solo io, sicuramente.
Comunque, complimenti a entrambi, Bliss e Wolf.