Il presidente della Commissione europea presenta il programma per il nuovo semestre europeo. Le priorità non cambiano
Le cinque priorità per il semestre europeo del 2014 non cambieranno: la Commissione europea conferma l’agenda dell’ultimo ciclo di coordinamento delle politiche economiche e di bilancio dell’Ue (il semestre europeo, appunto) per continuare con il cammino intrapreso e “sostenere il processo di ripresa in corso”. I capisaldi resteranno dunque risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, ripristino dell’erogazione di prestiti all’economia, promozione della crescita e della competitività, lotta alla disoccupazione e alle conseguenze sociali della crisi, modernizzazione. Ad annunciare il percorso di lavoro dei prossimi sei mesi il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, in occasione dell’analisi annuale della crescita, sulla base del quale prenderà avvio il nuovo semestre europeo. “L’economia dell’Ue è giunta a una svolta”, sostiene Barroso, secondo cui gli sforzi dell’Ue “cominciano a dare risultati e la crescita sta lentamente ripartendo”. Partendo da questi aspetti l’analisi annuale della crescita per il 2014 “individua gli ambiti in cui devono essere intraprese riforme più ambiziose per costruire una ripresa duratura e che sia fonte di occupazione”.
Per cui sul fronte del risanamento di bilancio i paesi con un maggior margine di bilancio “dovrebbero stimolare gli investimenti e i consumi privati, mentre gli investimenti a lungo termine nell’istruzione, nella ricerca e innovazione, nell’energia e nella tutela dai cambiamenti climatici dovrebbero sfuggire ai tagli di bilancio”. Il carico fiscale, suggerisce Barroso, “dovrebbe essere trasferito dal lavoro al consumo, ai beni immobili o all’inquinamento”. Quanto al secondo aspetto, l’erogazione di crediti, Barroso è pronto a scommettere che gli sforzi per la costruzione di un’Unione bancaria “aumenteranno la capacità delle banche di gestire i rischi futuri”. Tuttavia, aggiunge, “a breve termine si deve fare di più per ridurre l’elevato debito privato, preparare le banche ai nuovi requisiti patrimoniali e alle prove di stress e agevolare l’accesso delle imprese ai finanziamenti”. Per la crescita e la competitività, lamenta il presidente della Commissione Ue, “i progressi sono insufficienti in termini di apertura dei mercati dei prodotti e dei servizi alla concorrenza, specie per quanto riguarda il mercato dell’energia e le professioni regolamentate”. Bisogna dunque procedere per colmare queste lacune oltre a “modernizzare i sistemi di ricerca”.
La quarta priorità è la lotta alla disoccupazione. Qui “bisogna aumentare il sostegno attivo e la formazione per i disoccupati”. Ciò, suggerisce Barroso, “anche attraverso il miglioramento dei servizi pubblici per l’impiego e l’introduzione di garanzie per i giovani”. Importante poi sarà modernizzare i sistemi di istruzione. Gli Stati membri, suggerisce ancora Barroso, “dovrebbero inoltre monitorare le retribuzioni, per assicurare che siano atte a sostenere sia la competitività sia la domanda interna, e dovrebbero garantire che i sistemi di sicurezza sociale inglobino i soggetti più vulnerabili”. Infine il capitolo relativo alla pubblica amministrazione, quinta priorità del nuovo semestre europeo. L’attenzione dovrà essere focalizzata su “la promozione dei servizi pubblici on-line e la riduzione delle formalità burocratiche”.
Renato Giannetti