Nel complesso, mi considero piuttosto a mio agio nel mondo digitale. Uso regolarmente il computer, ho un I- Pad e tanti altri I-qualcosa, conosco i social media e le migliori apps. Mi piace utilizzare le nuove tecnologie, anche se non necessariamente capisco come funzionano . Naturalmente sono una luddista di prim’ordine se mi paragono ad alcuni amici che hanno fatto l’essere ‘digitali’ una priorità , o addirittura una professione. E sto parlando di persone della mia età , o solo di un paio di anni più giovani di me.
Ma se, in un momento di auto-flagellazione, dovessi paragonarmi alla generazione successiva ( per intendersi: persone con qualche anno di più dei miei figli ), mi sento un’assoluta deficiente. E, per favore, ditemi che non sono sola!
Lo so quello che sto dicendo non è sconvolgente. Le nuove generazioni imparano più in fretta e usano meglio le nuove tecnologie. Fin qui ci siamo.
Ma allora come me la spiegate…. Neelie Kroes? È vera?
Non voglio cominciare un dibattito sulla sua voglia o possibilità di rimanere commissaria per un altro mandato. Né mi interessa sapere se ora se ne intende davvero di innovazione e di cose digitali come non si stanca di dirci. Il fatto è che non faccio che sentire la frase ‘the digital agenda’. E questo è almeno in parte grazie a lei, al suo team e alla loro strategia di comunicazione aperta e vivace. E’ vero che l’economia digitale e tutto ciò che è tecnologia affascina più gente, chessò, dell’agricoltura. Ma c’è di più .
Il video qui in alto è divertente e ci si può riconoscere. Proprio per questo è anche un po’ preoccupante: lo confesso, anche io ho cercato di ingrandire le parole in un libro con il pollice e l’indice , o almeno avrei voluto funzionasse – Funziona Virginia, si chiama I-book! –
Il commissario Kroes ha tantissimi followers su Twitter, è aperta alla discussione e a possibili critiche; il suo portavoce scrive tweets divertenti e personalizza – come del resto fa il principale portavoce della Commissione e pochi altri. (Interessante indovinello non correlato: quanti portavoce hanno anche il Twitter @name tra le loro coordinate sul sito della Commissione? E c’è una relazione con il numero di followers?)
Comunque, tornando all’agenda digitale e la prossima generazione . Questa settimana la Commissione ha annunciato i vincitori del ‘Digital Woman and Digital Girl of the Year‘ e quando ho letto il comunicato stampa (sì, lo ammetto, nonostante la mia generale avversione, ogni tanto li leggo i comunicati stampa! Giornata di confessioni oggi.) mi è venuto quasi da piangere. Non per la commozione dovuta alla bellezza poetica del comunicato, né per l’originalità della suo layout. No, volevo piangere perché ho letto che una delle due ‘digital girls of the year‘, che oggi ha 13 anni, ha iniziato a codificare… avete capito cosa ho scritto? CODIFICARE … tre anni fa! Sapevate cosa fosse codificare tre anni fa? Ok, non sarebbe diventata la ragazza digitale dell’anno per saper usare la tastiera, ma insomma, codificare a 10 anni? Scioccante, ma fantastico .
Ed ecco così la nuova versione della favola di Cappuccetto Rosso: c’era una volta una nonna con più di 86.000 followers e una bambina di 10 anni che codificava …e vissero tutti felici e contenti. Meravigliosa . Scusatemi, devo correre a prendere il mio fazzoletto !