A Ginevra via agli incontri tra Iran e i Paesi del gruppo 5+1. Il ministro degli esteri di Teheran: discussioni “molto difficili”. Il francese Fabius: “Avanzeremo se ci saranno concessioni”
Il problema sul tavolo “non è insolubile” e un’intesa si potrebbe raggiungere “entro una settimana”. Si aprono in un clima di cauto ottimismo i colloqui a Ginevra tra Iran e Paesi del gruppo 5+1 (Stati Uniti, Russia, Francia, Cina, Gran Bretagna, cioè i Paesi che hanno il diritto di veto all’Onu, più la Germania) sul controverso programma nucleare iraniano. Se i negoziatori “faranno del loro meglio” ha dichiarato il ministro degli esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, un accordo si potrebbe trovare nel giro di sette giorni. E se al ministro la soluzione non sembra impossibile, anche gli Stati Uniti sembrano convinti che questa volta l’Iran voglia realmente fare un passo avanti in tempi rapidi
Si tratterà comunque di colloqui “molto difficili”, ha sottolineato lo stesso Zarif sul suo profilo Facebook: “I miei colleghi e le delegazioni dei Paesi 5+1 – scrive – stanno iniziando negoziati molto difficili perché siamo entrati in una fase dettagliata che è ancora più difficile”. Sul tavolo, durante i due giorni di colloqui in Svizzera, i dettagli della proposta presentata nell’ultima tornata di negoziati del 15 e 16 ottobre. A presiedere il primo round di colloqui, insieme al ministro iraniano anche l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue e coordinatore del 5+1, Catherine Ashton.
I due si sono incontrati questa mattina per una colazione prima dell’inizio dei dialoghi: “Un primo positivo incontro di un’ora per discutere delle modalità dei colloqui sul nucleare” ha spiegato un messaggio del portavoce di Ashton. “Ci aspettiamo negoziati seri”, ha ribadito Zarif al termine dell’incontro.
Le posizioni di partenza sono distanti. L’Iran ha sempre difeso la natura pacifica del suo programma nucleare, insistendo allo stesso tempo sul diritto di arricchire l’uranio. Gli Usa, dall’altro lato, accusano Teheran di voler costruire una bomba atomica. Anche l’Aiea, Agenzia internazionale per l’energia atomica, nell’ultimo rapporto, stilato ad agosto, sottolineava le “dimensioni militari possibili” del programma nucleare iraniano.
“Avanzeremo nei negoziati nella misura in cui Teheran farà delle concessioni, quelle richieste dalla comunità internazionale” ha sottolineato il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius. “La Francia, ma penso anche gli altri membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite – ha aggiunto – ritengono che l’Iran potrà avere il diritto di utilizzare il nucleare civile ma naturalmente no potrà arricchire l’uranio” per produrre la bomba atomica. Fabius si è comunque detto “fiducioso” sull’esito dei colloqui.
Nel corso della visita europea, Zarif aveva anche annunciato una tappa di “alcune ore” a Roma per incontrare il ministro degli Esteri italiano, Emma Bonino. La visita in Italia è stata annullata a causa di problemi di agenda del ministro iraniano ma i due parleranno comunque al telefono nel pomeriggio per discutere la questione nucleare e la crisi siriana.
Letizia Pascale