Le correzioni da 3,9 miliardi più i 400 milioni di fondi per le alluvioni, sono state votate in commissione Budget. Il tema finirà sul tavolo della conciliazione con i ministri dei Ventotto lunedì
Sulle correzioni al Bilancio 2013 il Parlamento europeo ha deciso di continuare per la sua strada cercando così di forzare la mano al Consiglio Ue. Si parla sempre dei 3,9 miliardi aggiuntivi per l’anno in corso la cui approvazione è la precondizione per l’Aula per l’approvazione definitiva del bilancio pluriennale dell’Unione per il periodo 2014-2020. Oggetto del contendere sempre il Draft amending budget (Dab) 9, ovvero 450 milioni di euro per sostenere Germania, Romania, Austria e Repubblica Ceca che sono state colpite da alluvioni ed incendi. Secondo i Ventotto questi soldi dovrebbero essere inclusi nei 3,9 miliardi, i deputati chiedono invece che siano risorse fresche prese dalle casse degli Stati. L’approvazione ieri in commissione Budget di tre diversi Dab (7, 8 e 9) – ovvero 150 milioni extra dal Fondo sociale europeo per Francia Italia e Spagna, i 3,9 miliardi per il 2013 e i 401 milioni per le zone alluvionate – costringe il Consiglio ad affrontare la questione in conciliazione. Lunedì il tema sarà quindi sul tavolo dei ministri europei delle Finanze e il Parlamento spera di riuscire quantomeno a strappare 200 milioni di risorse fresche, che sarebbe una mezza vittoria (o sconfitta) e che permetterebbe finalmente di porre fine alla telenovelas sul bilancio pluriennale la cui approvazione definitiva viene rimandata ormai dall’inizio dell’estate.
Secondo Giovanni La Via, capo delegazione italiana del Ppe a Bruxelles e relatore del bilancio 2013, il Parlamento è intenzionato “a rimanere sulla propria posizione” perché se “la solidarietà è un principio fondamentale ed irrinunciabile per noi”, i deputati non possono “accettare che il Consiglio proponga di utilizzare risorse destinate a finanziare altre importanti politiche europee, senza, però, aggiungere più risorse”. Nonostante la divergenza di posizioni, secondo La Via, il Parlamento resta “aperto al negoziato” vista anche la trattativa che si sta svolgendo contemporaneamente per trovare un accordo sul bilancio dell’Ue per il 2014. “Riteniamo – conclude l’europarlamentare – di poter trovare la quadra in sede di conciliazione la prossima settimana”.
A. B.
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