L’esecutivo vuole rispondere alle preoccupazioni di consumatori e piccole imprese, sui servizi di archiviazione e condivisione online di file. Reding: “Fiducia è garanzia di successo per il settore”
La Commissione europea ha istituito un gruppo di esperti per individuare clausole contrattuali sicure ed eque per i servizi di cloud computing. L’obiettivo è quello di tentare di rispondere alle preoccupazioni di consumatori e piccole imprese, sui servizi di archiviazione e condivisione online di file e dati elettronici in modo da aumentare la fiducia del consumatore nei confronti di una serie di servizi che, se estesi in modo capillare a livello di imprese e settore pubblico, apporterebbero second0 l’esecutivo di Bruxelles vantaggi economici non indifferenti.
Si tratta di una delle azioni chiave della strategia della Commissione sul cloud computing, adottata lo scorso anno al fine di affrontare questioni legate a questa nuova frontiera di internet che permette di utilizzare servizi “da remoto”. Il Cloud computing o “nuvola informatica”, consiste nella possibilità di mettere i propri file, software e documenti, direttamente on line, in modo da potervi accedere da qualsiasi dispositivo che abbia accesso ad una connessione internet. Si tratta certamente di una modalità più rapida, economica e flessibile rispetto al ricorso a soluzioni informatiche locali. Tuttavia, oggi, il limite di questi servizi è la mancanza di chiarezza dei loro contratti e quindi la sicurezza sia dal punto di vista della privacy, che da quella dell’effettivo funzionamento del servizio.
“In occasione del Consiglio europeo della scorsa settimana, i leader dell’Ue hanno sollecitato l’adozione di misure che contribuiscano a creare un mercato unico per il cloud computing. La Commissione sta facendo la sua parte. Se sapremo cogliere appieno le opportunità offerte da questa tecnologia si potranno creare 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro in Europa e il Pil dell’Ue crescerà di circa l’1% l’anno entro il 2020”, ha dichiarato la vicepresidente dell’esecutivo europeo, Viviane Reding. “Stiamo chiedendo agli esperti – ha continuato Reding – di proporre un insieme equilibrato di clausole contrattuali che aiutino i consumatori e le piccole e medie imprese a usufruire dei servizi cloud con maggiore sicurezza. La fiducia è garanzia di sicuro successo, i cittadini devono potersi fidare che i servizi a cui ricorrono sono equi ed affidabili”
Il 19 e 20 novembre 2013 è previsto il primo incontro del gruppo che dovrà presentare nella primavera 2014. Il contributo degli esperti confluirà in un documento politico che avvierà un’ampia consultazione pubblica sulle varie possibilità contrattuali per i servizi di cloud computing offerti ai consumatori e alle Pmi.