L’esecutivo Ue prende tempo sulle indiscrezioni comparse oggi sui giornali italiani
Ma Mosca si difende: “È solo un tentativo per sviare l’attenzione dallo scandalo Nsa”
Per ora le parole d’ordine a Bruxelles sono riserbo e cautela. Andarci coi piedi di piombo è d’obbligo quando la notizia è della portata di quella comparsa questa mattina su alcuni giornali italiani. Al G20 di San Pietroburgo, scrivono Corriere della Sera e Stampa, i padroni di casa russi avrebbero regalato ai partecipanti al summit gadget che erano in realtà trappole per captare dati di computer e cellulari. Un’accusa che piomba pesante come un macigno in un momento già complicato a causa dal ciclone Datagate. Non solo dunque 35 leader mondiali sarebbero stati spiati dalla National Security agency americana, non solo la Russia dà asilo alla talpa Edward Snowden che sta rivelando i dettagli del piano di sorveglianza americano. Ora ad allarmare i servizi d’intelligence c’è anche il presunto spionaggio del Cremlino ai danni dell’Europa.
Secondo la stampa italiana, tutto risale allo scorso 5 settembre, quando in Russia era in corso un summit già agitato dalla scelta di Mosca di concedere l’asilo a Snowden. Al termine del vertice, alle delegazioni sono stati lasciati, come sempre, oggetti ricordo tra cui chiavette usb e cavi per ricaricare i telefoni cellulari. Regali che, sempre secondo quanto riportato da Corriere e Stampa, hanno insospettito il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompy che ha deciso, una volta rientrato a Bruxelles, di vederci chiaro incaricando i responsabili della sicurezza di analizzare i dispositivi, con l’aiuto dei servizi tedeschi. Risultato: “Le chiavette usb e i cavi di alimentazione sono idonei alla captazione clandestina dei dati di computer e telefoni cellulari”. In pratica dei trojan horse attraverso cui entrare in possesso delle informazioni di chi li usa, spiegherebbe la comunicazione ufficiale trasmessa attraverso i canali dell’intelligence a tutti gli Stati partecipanti. La comunicazione inviterebbe anche ad “adottare ogni possibile precauzione nel caso questi oggetti siano stati utilizzati e in caso contrario di affidarli alle strutture di sicurezza per ulteriori controlli”.
Da Mosca si tenta di gettare acqua sul fuoco. Solo una “bufala”, assicura il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: “È un chiaro tentativo di distogliere l’attenzione da un problema reale che sono le attività di spionaggio americane che stanno creando tensione con l’Europa”, commenta. Ormai però l’allarme è lanciato e le verifiche sono scattate. Secondo quanto riportato, sarebbero ora in corso gli accertamenti dei singoli Stati. Controlli che, se le accuse risultassero fondate, potrebbero sfociare in una protesta ufficiale dell’Unione europea contro la Russia, con relativa richiesta di chiarimenti.
Per il momento però i giudizi sono sospesi. “La Commissione europea “è al corrente” di quanto affermato dalla stampa italiana, ha detto questa mattina un portavoce dell’esecutivo durante il briefing quotidiano con i giornalisti ma ancora “non può confermare” perché “sono in corso le verifiche”. Ci vorrà tempo, anche se ancora non è dato sapere quanto. Nel frattempo la Commissione rassicura sul presente, sottolineando che le linee di Bruxelles sono sicure e al momento non c’è alcun rischio di intercettazioni.
Letizia Pascale