Al Justus Lipsius è in corso il secondo giorno di vertice Ue, che verterà oggi sul tema dell’immigrazione, inserito anche su richiesta dell’Italia, dopo la tragedia di Lampedusa. Al suo ingresso il premier Enrico Letta non ha rilasciato dichiarazioni. Il presidente del Consiglio ha partecipato però all’iniziativa britannica sulla semplificazione normativa. Al mini vertice presenti Gran Bretagna, Italia, Germania, Finlanda, Paesi Bassi, Polonia, Svezia ed Estonia più il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso. L’impostazione che Cameron cerca di fare passare e che l’Italia condivide, è quella di un’Europa più snella: il principio è che per ogni legge che entra ce ne deve essere una che esce.
“Dobbiamo guardare alle relazioni transatlantiche ma allo stesso tempo dobbiamo dire che quello che è successo non è accettabile”. Così il primo ministro finlandese Jyrki Katainen è tornato sullo scandalo Datagate, arrivando in Consiglio. La vicenda, ha detto, “va gestita costruttivamente” perciò “dobbiamo dialogare con gli Stati Uniti per cercare di trovare un modo di cooperare su questo tema”.
La vicenda Datagate può essere risolta solo per via diplomatica. Lo afferma il primo ministro belga, Elio Di Rupo, al suo arrivo in Consiglio Ue per la seconda giornata del vertice dei capi di Stato e di governo. “Se non c’è dialogo non c’è risultato, e il il nostro obiettivo è risolvere il problema”.
Al suo arrivo il premier britannico, David Cameron, è tornato ad insistere sulla necessità di una semplificazione normativa per le imprese europee: è “assolutamente essenziale per creare crescita e occupazione” ha detto. ”Ho portato qui – ha aggiunto – alcune delle migliori menti d’impresa britanniche per discutere delle regolamentazioni che possiamo tagliare, dei principi che possiamo applicare e del lavoro che possiamo fare con la Commissione Ue per rendere competitive le nostre imprese”.