La Commissione europea propone un modello unico molto semplificato valido per tutti gli Stati membri. Il commissario alla Fiscalità Šemeta: “Dovrebbe aumentare anche il gettito fiscale”
Presentare una dichiarazione Iva oggi è un’impresa non da poco. Più unico che raro il caso dell’Italia in cui il contribuente deve compilare la cifra esorbitante di 586 caselle. Ma anche i cittadini di diversi altri Stati membri non se la passano molto meglio: per alcuni la procedura è complessa con un numero di caselle di compilare che sfiora il centinaio. Per non parlare della situazione delle imprese che operano in più Paesi. Ad oggi devono fornire all’amministrazione di ogni Stato informazioni diverse, raccolte in un modulo differente, da presentare secondo scadenze che variano di caso in caso. Procedure complesse, costose e gravose, spesso difficili da rispettare. Su queste situazioni vuole intervenire la Commissione europea che oggi ha proposto una nuova dichiarazione Iva standard per tutti i 28. Obiettivo: ridurre gli oneri burocratici per le imprese, agevolare il rispetto degli obblighi fiscali e rendere più efficienti le amministrazioni fiscali in tutta l’Unione.
La dichiarazione Iva standard, che sostituirà le dichiarazioni nazionali, farà sì che alle imprese siano richieste le stesse informazioni di base entro le stesse scadenze in tutta l’Ue. Con un risparmio che potrà arrivare, calcola la Commissione, fino a 15 miliardi di euro. Ma il vantaggio non sarà per i cittadini: in questo modo le amministrazioni dovrebbero vedere aumentare il rispetto degli obblighi in materia e di conseguenza anche le entrate pubbliche. L’Iva rappresenta circa il 21% delle entrate degli Stati membri e tuttavia circa 193 miliardi di euro non sono stati riscossi nel 2011.
“Presenta vantaggi per tutti”, spiega il Commissario per la fiscalità, Algirdas Šemeta: “Le imprese potranno beneficiare di procedure più semplici, costi ridotti e meno burocrazia. I governi avranno a disposizione un nuovo strumento per facilitare il rispetto della normativa Iva, che dovrebbe aumentare il gettito fiscale”. In questo modo si procede anche nell’impegno dell’esecutivo Ue per ridurre gli oneri amministrativi e gli ostacoli al commercio nel mercato unico.
Con il modello di dichiarazione standard, saranno soltanto 5 le caselle che i contribuenti dovranno obbligatoriamente compilare. Gli Stati membri avranno un margine per richiedere un certo numero di elementi standardizzati aggiuntivi, fino ad un massimo di 26 caselle. Un bel passo avanti rispetto alla situazione attuale. Le imprese presenteranno la dichiarazione Iva standard mensilmente, mentre le microimprese saranno obbligate a farlo su base trimestrale. L’obbligo di presentare una dichiarazione Iva annuale riepilogativa, che alcuni Stati membri attualmente impongono, sarà abolito. La proposta incoraggia anche la presentazione elettronica che sarà possibile in tutta l’Unione.
L. P.