Le previsioni di Eurostat dicono che 18 Paesi membri nel 2012 hanno sforato il tetto del 3%
L’Italia tra i virtuosi, ma il debito pubblico tricolore cresce e arriva al 127% del Pil
I deficit europei si riducono sempre di più: nell’Eurozona e nell’Ue nel 2012 il differenziale negativo fra entrate e uscite (deficit, appunto) ha raggiunto rispettivamente il 3,7% e il 3,9%. Un dato che conferma la tendenza registrata a partire dal 2009 (in Eurozona il deficit è passato dal 6,4% del 2009 al 6,2% nel 2010, al 4,2% nel 2011 e al 3,7% lo scorso anno. Analogo andamento nell’Europa a ventotto, con il deficit sceso dal 2009 al 2012 dal 6,9% prima a 6,5%, per arrivare al 4,4% e al 3,9%). Complessivamente quindici Stati membri dell’Ue hanno registrato miglioramenti (tra questi l’Italia), mentre dodici hanno visto il proprio deficit crescere. In base al patto di bilancio europeo il rapporto il defict sul Pil deve essere contenuto entro la soglia del 3%, un risultato nel 2012 mancato da ben 18 paesi su 28 (Belgio 4%, Cipro 6,4%, Croazia 5%, Danimarca 4,1%, Francia 4,8%, Gran Bretagna 5,2%, Grecia 8,2%, Irlanda 8,2%, Lituania 3,2%, Malta 3,3%, Paesi Bassi 4,1%, Polonia 3,9%, Portogallo 6,4%, Repubblica ceca 4,4%, Slovacchia 4,5%, Slovenia 3,8%, Spagna 10,6%). Unico paese con differenziale positivo fra entrate e uscite (in surplus) la Germania, che nel 2012 ha registrato un +0,1%.
Alla diminuzione dei deficit a livello comunitario si accompagna un peggioramento dei conti pubblici nazionali. A livelli Ue il debito pubblico sale dall’82,3% del 2011 all’85,1% del 2012, per un indebitamento superiore agli 11mila miliardi. Aumenta il debito pubblico anche in Eurolandia (al 90,6%, +3,3% rispetto al 2011), arrivato a quota 8.596 miliardi di euro. Grecia (156,9%), Italia (127%) e Portogallo (124,1%) i tre paesi dell’Ue col maggior debito pubblico. Ma se in Grecia il debito pubblico in un anno è calato di oltre dieci punti percentuali (dal 170,3% al 156,9%), nel nostro paese è cresciuto di quasi sette punti (era al 120,7% nel 2011). Ancora peggiore la performance del Portogallo, paese sotto programma la cui assistenza dovrebbe finire fra tre mesi: in un anno il debito pubblico è cresciuto del 15,9% (da 108,2% nel 2011 a 124,1% nel 2012), con il deficit passato dal 4,3% al 6,4%.
Renato Giannetti