Dopo un primo passaggio tra i ministri degli Esteri lunedì a Lussemburgo. La prossima settimana il tema sarà anche al centro di un voto della plenaria del Parlamento europeo
Dopo la tragedia di Lampedusa, il tema dell’immigrazione si fa sempre più presente nell’agenda europea. Lunedì se ne discuterà al Consiglio dei ministri degli esteri che si terrà a Lussemburgo e giovedì al vertice dei Capi di Stato e di Governo a Bruxellles. “I ministri di Italia, Malta e altri Paesi del Sud, vorranno sollevare la questione e insistere sulla necessità di una maggiore collaborazione”, spiega un alto funzionario del Servizio di Azione esterna Ue.
Così i ministri dei 28, tra cui la titolare della Farnesina, Emma Bonino, si concentreranno da un lato sul fronte pratico, cercando di individuare “strumenti europei perché non si ripetano le tragedie” e dall’altro di capire “che tipo di collaborazione instaurare con i Paesi di transito, specialmente la Libia, e i Paesi di origine”. Due le aree principali di provenienza individuate: i rifugiati arrivano dall’Africa orientale (Eritrea, Somalia, Sud Sudan e regione dei Grandi Laghi) ma ci sono anche rifugiati Siriani e Palestinesi che “cominciano piano piano a lasciare i campi di Libano, Giordania e Turchia”.
Giovedì il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, e il presidente della regione Sicilia, Rosario Crocetta, saranno ricevuti a Bruxelles dal presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz. Un incontro che seguirà il voto del giorno prima della plenaria del Parlamento europeo su una risoluzione riguardante la politica di immigrazione europea: i deputati chiederanno che l’Ue si prenda maggiormente carico delle questioni legate all’immigrazione, anziché lasciarle prevalentemente alla gestione nazionale.
Giovedì e venerdì il tema finirà anche sul tavolo dei leader dei 28, nel corso del Vertice europeo.
Letizia Pascale