Intervista a Davide Toffolo, frontman del gruppo che tra pochi giorni sarà nella capitale d’Europa per Italian Indie Waves: “Porteremo il concerto più bello che abbiamo mai fatto”
Hanno già preparato armi e bagagli. Per adesso, quella che li porterà Prima a Londra, poi a Parigi e Barcellona, passando per il festival Italian Indie Waves di Bruxelles il 19 ottobre, è una “guerra lampo”. Una spedizione alla conquista dell’Europa che potrebbe però trasformarsi in qualcosa di più: “Questo giro potrebbe essere anche interessante per capire se almeno qualche mese all’estero si può fare” racconta alla vigilia della partenza il frontman dei Tre Allegri Ragazzi Morti, Davide Toffolo. “Qualche anno fa ho cominciato a pubblicare i miei fumetti in Francia – spiega – e una mezza idea di trasferirmi mi è venuta, può darsi che mi tornerà. Mi piacerebbe andare a Parigi, ma l’unica volta che ci sono stato, anche Bruxelles mi era piaciuta molto…”.
Stai dicendo che potreste pensare di stabilirvi qui?
Vedremo come va, ma sono molto contento di venire. Due anni fa ero stato a Bruxelles per la presentazione di un libro e la sensazione di accoglienza era stata molto forte. C’era una quantità di affetto enorme. Tra l’altro è anche una capitale del fumetto, quindi per me ci sarebbe un motivo in più.
Per il concerto di sabato è tutto pronto?
Siamo prontissimi. Il concerto che portiamo è il più bello che abbiamo fatto: è più o meno quello che abbiamo portato in giro quest’estate. È ricchissimo di musica c’è dentro dub, rock, con sempre qualcosa di melodico perché, come dicono all’estero, nella musica degli italiani viene sempre fuori un po’ di Morricone o di Mino Reitano. È uno spettacolo anche visivamente molto forte. Noi abbiamo sempre il filtro delle maschere quindi il nostro concerto non ha niente di realistico è un viaggio in un mondo altro, quello degli allegri ragazzi morti, che siamo contentissimi di portare anche ad un pubblico che è fuori dall’Italia.
Conoscete i Perturbazione e Cosmo, gli altri artisti con cui vi esibirete?
Sì, con i Perturbazione abbiamo fatto tante cose, abbiamo anche suonato qualche volta insieme scambiandoci il palco, in particolare una volta a Bologna. Cosmo avremmo dovuto pubblicarlo con la nostra etichetta discografica, la Tempesta, poi purtroppo ci è scappato. Insomma le aspettative per il concerto sono altissime. Mi aspetto tanti “ragazzi morti”, veramente tanti.
Quindi c’è spazio per la musica indipendente italiana in Europa?
Io penso di sì. L’Europa, secondo quello che ho capito, è cambiata rispetto a qualche anno fa. Soprattutto le capitali sono diventati posto di grande passaggio oltre ad avere una la loro dimensione. C’è una mobilità degli europei molto forte quindi penso sia molto più facile oggi andare a suonare nelle capitali europee rispetto a prima. Però te lo dirò meglio dopo questo giro.
Come sarà questo tour?
Beh tour, noi l’abbiamo chiamata “la guerra lampo dei tre allegri ragazzi morti”, perché dura poco ma è una specie di guerra di conquista, anche un po’ da ridere, il titolo viene dal film dei fratelli Marx. Comunque a Londra abbiamo già suonato, a Parigi abbiamo già suonato, a Bruxelles no, a Barcellona neanche però abbiamo suonato a Madrid. Insomma ci è capitato un po’ di suonare in giro. È chiaro che per un gruppo italiano, indipendente come il nostro cercare una mobilità sull’estero vuole dire anche metterci una carica di energia e di soldi. Ma quest’anno qua per noi è stato un anno particolarmente bello, strapieno di date, con delle conferme anche molto forti rispetto a quello che stiamo facendo quindi, visto che c’è stata una crescita molto forte, ci sembrava giusto farla vedere anche all’esterno.
Qui a Bruxelles vi troverete davanti moltissimi italiani all’estero. Se dovessi partire, cosa ti lasceresti volentieri alle spalle e cosa credi ti mancherebbe dell’Italia?
Per saperlo davvero dovrei provare. L’Italia vista da fuori l’ho capita quando sono stato all’estero, ad esempio in Sudamerica: ho capito che provoca sugli altri paesi un grande fascino e penso che sia un fascino giustificato. È un posto speciale con una dolcezza di esistenza, almeno fino a qualche tempo fa, particolare. In questo momento difficile un po’ per tutti non so dirti cosa mi lascerei volentieri alle spalle. Forse il fatto che in Italia è sempre difficile cambiare, è un posto che sembra immobile. Dall’altra parte però è anche un posto dove la gente comunque continua a fare delle cose anche fuori dai grandi investimenti e dai grandi progetti. Insomma se ti scappa di fare una cosa, qui la fai comunque. Contro tutto e contro tutti.
Letizia Pascale
Il mini festival di musica indipendente italiana Italian Indie Waves si terrà il 19 ottobre al VK* Concert di Rue de l’Ecole 76 a partire dalle ore 19. A seguire un after show segreto.
Qui la pagina Facebook dell’evento.
E poi:
– Vinci i biglietti per il primo festival di musica indipendente italiana a Bruxelles