Secondo una petizione, che sarà analizzata nell’apposita commissione, l’imposta sarebbe un aiuto di Stato illegittimo e violerebbe la libera concorrenza nell’Unione europea
Dopo che lo scorso settembre il Parlamento europeo ha ufficialmente accolto e dichiarato ammissibile la petizione promossa dall’europarlamentare leghista Mara Bizzotto e dal Clirt (Comitato per la Libera Informazione Radio Televisiva) per l’abolizione del canone obbligatorio sulla detenzione di apparecchi televisivi nel territorio italiano, l’istanza sarà discussa domani in Commissione Petizioni (Peti).
La petizione per l’abolizione dell’osteggiata tassa sui servizi televisivi nazionali ha raccolto 11.432 firme ed era stata depositata già nel dicembre 2012. Punto essenziale dell’istanza, l’abolizione dell’imposta e l’apertura di una procedura d’infrazione comunitaria contro l’Italia per violazione della libera concorrenza.
Il canone rappresenta circa il 50% degli introiti totali della RAI ed è un’imposta di cui può beneficiare solo la televisione pubblica. Domani sarà discussa la sua conformità con il diritto comunitario, alla presenza di un rappresentante della Commissione europea, di uno dei firmatari della petizione e di un responsabile della televisione di stato italiana.
M. F.