Il ministro replica a British Airways su Poste: “L’obiettivo è una partnership”
L’esecutivo comunitario: “Non è detto che l’intervento costituisca un aiuto di Stato”
L’Italia è pronta a presentare a Bruxelles la legge di stabilità già questa sera. Oggi il Consiglio dei ministri varerà il testo, e subito dopo verrà spedito alla Commissione europea, che lo aspetta – insieme alle finanziarie degli altri Paesi membri – entro la mezzanotte di oggi. A rassicurare l’esecutivo comunitario è lo stesso titolare del dicastero di via XX settembre, Fabrizio Saccomanni, in occasione della riunione dell’Ecofin di Lussemburgo. “Il Consiglio dei ministri è convocato per le 17, questo vuol dire che in serata la legge di stabilità sarà senz’altro inviata”. Anticipazioni non ne dà, ma dopo rassicura che Roma rispetterà il tetto del 3% nel rapporto deficit/Pil. Il provvedimento messo a punto “darà forte sostegno alle imprese e ai lavoratori, porterà a una riduzione del costo del debito e manterrà gli obiettivi europei di tetti dei deficit, cosa per noi fondamentale”.
Saccomanni entra poi nel merito della questione Alitalia, dopo che la compagnia britannica British Airways ha chiesto l’intervento dell’esecutivo di Bruxelles per i presunti aiuti di Stato illeciti di cui beneficerebbe il vettore aereo con l’ingresso di Poste. “Si cerca una partnership, per cui parlare di protezionismo è del tutto prematuro e frettoloso”. Il ministro quindi chiarisce che per quanto riguarda Alitalia “l’obiettivo è raggiungere in tempi brevi l’integrazione della compagnia in un grande operatore internazionale”, un’operazione che vede il governo “favorevole”.
“Il fatto che una misura a favore di un’impresa venga da una società pubblica e non da uno Stato non basta a escludere che si possa configurare un aiuto di Stato” ha affermato Antoine Colombani, portavoce del commissario europeo per la Concorrenza, Joaquin Almunia, secondo cui, in casi del genere, bisogna capire se la “decisione sia stata presa dall’azienda o dal governo” e se l’intervento possa essere considerato “un investimento” e non un finanziamento a fondo perduto. Comunque Colombani ha dichiarato che prima di esprimersi la Commissione “aspetta il piano dell’Italia”, e solo una volta letto “lo valuterà”.